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Una fotografia del mercato del lavoro in epoca Covid 19

Con una visione positiva e realistica dello scenario del mondo del lavoro in una situazione di emergenza come questa, possiamo dichiarare che le assunzioni non si sono bloccate su tutti i fronti, anzi sono tornate a crescere dopo l’estate secondo l’hiring rate di Linkedin, con un picco massimo con +8% rispetto al 2019. C’è da escludere che la situazione possa migliorare fino a compensare i tassi di disoccupazione in forte aumento nel Belpaese. 

 Il Covid ha portato alla luce in maniera preponderante l’esigenza di essere sempre più “digitalizzati”, sia per la nostra vita quotidiana ma soprattutto per le aziende che si sono dovute adeguare in tempi brevi al processo di Digital Transformation. Linkedin segnala che ci sono state oltre 14 milioni di Job Opportunities a livello globale, e gran parte di essere sono legate al comparto Digital. 

Qual è la situazione oggi?  

 

Nella logica domanda-offerta è cambiata la domanda, le aziende stanno focalizzando sempre di più il loro interesse verso ruoli come il Software Engineer e il Software Developer, entrambi appartenenti all’area Technology. 

Partiamo dal sottolineare che in origine c’era una netta differenza tra queste due ruoli. Nel primo caso si faceva riferimento a un modo di pensare e approcciare i problemi, i vari linguaggi di sviluppo, le soluzioni esistenti e ragionare ad alto livello su come metterli insieme e riempire i gap con una particolare attenzione al design e alla pianificazione. Nel secondo caso l’accezione era molto pratica e focalizzata alla scrittura del codice e sulla conoscenza della natura del linguaggio. 

Con l’introduzione della metodologia Agile, si è assistito a una “fusione” di questi due ruoli, a un ridimensionamento dei team e ad un maggior livello di interazione con il cliente, direttamente o indirettamente, e una maggiore competenza richiesta da parte del singolo componente del team. 

Ora chi programma è anche chi progetta. 

E domani che succederà?  

In questo scenario, le maggiori richieste di lavoro verteranno su competenze digitali, Linkedin prevede che il settore tecnologico, nei prossimi cinque anni, genererà 150 milioni di posti di lavoro a livello global.  Prenderanno sempre più piede ruoli, quali Digital Marketing Specialist, Graphic Designer e Data Analyst. Di seguito qualche informazione in più per una maggiore comprensione di ciò che rappresentano queste figure all’interno di un’azienda.  

Quali saranno le figure maggiormente richieste nel 2021?

Digital Marketing Specialist:

È una figura essenziale e strategica di un’azienda che vuole posizionarsi bene in un business molto competitivo come quello digitale. Si interfaccia quotidianamente con un team di professionisti, quali esperti SEO/SEM, Social Media, Sviluppatori Web e Designer per concretizzare le sue idee e analizzare i risultati. Ha una visione di insieme e deve avere necessariamente delle competenze molto trasversali. 

La sua missione è definire e mettere in pratica una strategia che può utilizzare qualsiasi tipo di canale digitale (Social Media, Email, SEO, etc.) per raggiungere gli obiettivi aziendali. 

Graphic Designer:

Tradotto in parole semplici, è la figura che consente di identificare e riconoscere un prodotto sul mercato. E’ un  ruolo chiave per lo sviluppo di prodotti, packaging, logo, brand identity, web, editoria e tanto altro.  

Il suo day by day è colui che crea, manualmente o tramite dei software, il concept visivo necessario per comunicare idee che stimolino, informino o attraggano i consumatori. Il graphic designer aiuta un brand a essere riconoscibile mediante la scelta di colori, immagini o loghi che rappresentino una particolare idea o identità da utilizzare nelle campagne promozionali. 

Data Analyst: 

E’  un vero e proprio traduttore prestato al digitale, solo che non si occupa di parole ma di numeri. In sintesi, gli analisti prendono tutti i dati e li traducono in elementi concreti, traendo da essi tutte le informazioni necessarie per modellare una strategia precisa. I data analyst prendono elementi in forma ancora grezza e li affinano, li studiano e li convertono in dati comprensibili per l’azienda. E’ 

lampante che tra le competenze richieste, in prima istanza rientri un’estrema confidenza con i numeri e di riflesso con la matematica. Questa figura non è pensata per una nicchia di mercato, ma al contrario la ritroviamo in molti settori, quali la gestione dei trasporti alla grande distribuzione organizzata, dall’organizzazione del lavoro (workforce analytics) nelle aziende alla sanità, dalle banche alle assicurazioni. 

Conclusioni

Il 2020 è stato un anno di grandi cambiamenti che ha portato con sé importanti trasformazioni nel mondo del lavoro, ma anche in quello della formazione e nei rapporti sociali. Abbiamo sperimentato la didattica a distanza e lo smartworking. Nonostante qualche difficoltà iniziale di adattamento, ci siamo resi conto che nei prossimi mesi, se non addirittura nei prossimi anni queste modalità faranno parte della nostra routine quotidiana.  

“Nulla è impossibile; ci sono strade che conducono ovunque, e se abbiamo sufficiente volontà dovremmo sempre avere mezzi sufficienti. È spesso semplicemente per scusarci che diciamo che le cose sono impossibili.” 

FRANÇOIS DE LA ROCHEFOUCAULD