
Cos’è PIMCore: il PIM che vince la DXP Challenge
Scopri PIMCore, lo strumento MDM e PIM, che fa (quasi) tutto ciò di cui hai bisogno
Durante la mia carriera come sviluppatore, non ho mai digerito il tempo perso a fare attività ripetitive e poco profittevoli, come ad esempio la gestione dei dati. Trovavo molto noioso passare il tempo a mappare i campi su ORM, creare routine CRUD e concentrarmi solo su un piccolo livello di logica aziendale. Intendiamoci bene, tutte queste attività sono dannatamente necessarie, ma un po’ frustranti. Non facevo a meno di pensare al tempo che avrei potuto essere spendere in cose in attività ad alto valore come l’infrastruttura, le prestazioni o migliorare l’usabilità degli applicativi.
Probabilmente questo è il motivo per cui quando ho incontrato PIMCore mi sono innamorato. La caratteristica principale di PIMCore, guardando sotto al cofano, è una gestione dei dati molto potente, la più intelligente e pratica che abbia mai visto. E credimi se ti dico che ho provato molti strumenti di gestione dei dati e framework RAD. L’idea alla base di PIMCore è semplice: creare un sistema in cui è possibile descrivere come i dati per come devono essere salvati e visualizzati, rendendoli facilmente consumabili via API. Il beneficio di questa configurazione è che la definizione dei dati è gestita da una semplice interfaccia utente che consente anche ai non programmatori di prototipare la struttura dati e il modo in cui questi possono essere modificati. Ciò consente di creare un processo rapido e semplice in cui l’analista o i non-tecnici sanno cosa fa il sistema semplicemente con uno sguardo. In questo modo tutto il tempo di sviluppo sprecato nel fare cose ripetitive è ridotto e possiamo concentrarci sulle reali richieste del cliente. Bello? Lo adoro!
Se non sei ancora convinto che imparare qualcosa su PIMCore sia una buona opportunità, devi sapere che ogni singolo record inserito nel tuo database può essere cercato usando una query GraphQL. Quindi in maniera automatica potrai condividere le informazioni all’interno dell’azienda con un protocollo standard.
Argomenti trattati in questo articolo:
- Cosa è PIMCore in parole semplici
- Come Pimcore può aiutare nella Digital Transformation
- Abbattere i silos con Pimcore
- Cosa portare a casa con Pimcore
- Perchè hai bisogno di PIMcore
- I vantaggi di PIMCore
- La limitazione di PIMCore
Cos’ è PIMCore in parole semplici
Il nome stesso spiega cos’è PIMCore: un PIM (Product Information Management). Ciò che il nome non dice è la parte più importante. PIMCore è un coltellino svizzero multiuso che ci consente di accelerare la trasformazione digitale. Offre molte funzionalità che combinate insieme forniscono tutto il necessario per vincere la sfida. Se ci pensate, inserendo DAM, PIM, MDM e Data Hub con un singolo strumento, si ottiene un ottimo risultato architetturale in maniera rapida.
Infatti, questa configurazione ti consente di gestire dati strutturati e non strutturati senza scrivere una riga di codice e senza dover sostenere il costo di licenze da capogiro.
Come Pimcore può aiutare nella Digital Transformation
Pimcore è costituito da diverse funzionalità che, combinate insieme, compongono l’intera piattaforma DXP. Subito dopo la prima installazione, dai al cliente un potente sistema con tutto ciò di cui ha bisogno e qualcosa in più. In base alle tue necessità puoi usarlo in molte configurazioni:
- PIM
- MDM
- Headless CMS
- Ecommerce
- CRM
- CMS
Queste funzionalità aiutano a risolvere la sfida DXP e potenziano la trasformazione digitale. Come? Leggi i prossimi cinque punti.
Prova una Demo di PIMCore
Gestione dei dati
Oggi i dati sono una risorsa per ogni azienda, da quelle tecnologiche alle manifatturiere. Pimcore consolida i dati da più fonti e centralizza le informazioni in un unico posto.
Integrazione dei dati
Le API sono il miglior tipo di integrazione nel 2020 ma abbiamo anche sistemi legacy. Pimcore supporta le vecchie glorie con esportazione / importazione CSV, formato che può essere definito dall’interfaccia utente, semplificando l’integrazione e fluidificando i processi. Per tutto ciò che è nuovo, le API sono pronte all’uso, senza sorprese.
Gratuito e open source, supportato dalla comunità
Pimcore è open source ed è disponibile senza costi di licenza. Ciò significa barriere d’ingresso basse e la possibilità di testarlo prima dell’adozione. La community è grande e attiva, puoi anche richiedere supporto enterprise a pagamento.
Soluzione pronta all’uso
Installandolo puoi implementare portali, siti Web, e-commerce senza alcuna limitazione. Puoi modificare qualsiasi contenuto o dato senza chiedere allo sviluppatore. Questo aiuta a concentrarsi sul contenuto anziché essere distratto da problemi di tecnologia. È possibile modificare l’intera grafica del sito Web senza toccare il contenuto poiché il CMS è disaccoppiato dai dati. Puoi modificare tutti i prodotti in un unico posto, in multilingua e multicanale, e distribuirli nel totale rispetto delle politiche aziendali.
Time to market, redditizio
È tutto incluso. Puoi fornire una soluzione in un colpo solo che copre molte parti del DXP. Ciò riduce i costi di integrazione, manutenzione e sviluppo. Il risparmio di denaro è di per sé positivo, ma avere un time to market più breve fa la differenza.
Abbattere i silos con Pimcore
Gartner e altri grandi analisti ci mettono in guardia sui silos e ci chiedono, come consulenti, di scomporli, se non c’è modo di farli comunicare insieme. L’altra opzione è quella di fidarsi di un mega vendor e vivere in un silos molto costoso. Entrambe le soluzioni rappresentano una grande sfida per ogni azienda. Le grandi aziende hanno i fondi per fare il salto ma un tempo molto limitato per farlo, le aziende più piccole cercano sempre una soluzione economica. In questo scenario, PIMCore è un’opportunità time-to-market che ti consente di crescere rapidamente nella trasformazione digitale. Il punto di forza di questo prodotto è l’essere gratuito, facile da configurare e integrabile con qualsiasi sistema legacy grazie al suo sistema dinamico import/export che funziona con i file CSV. Tutti abbiamo avuto problemi con i sistemi legacy, ma sicuramente sappiamo che lavorare con i file CSV è qualcosa che riusciamo a gestire senza alcun mal di testa. Per tutti i nuovi sistemi, ci sono le API rest o GraphQL, quindi potremo sfruttare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie. Dal mio punto di vista, l’approccio PIMCore è molto simile al mega vendor.
Hai questo strumento che fa la maggior parte delle cose out-of-the-box e ti fornisce tutto ciò di cui hai bisogno nella maggior parte degli scenari. Avere un solo strumento monolitico che fa tutto può sembrare una forma di vendor-lock-in? Beh, questo è ciò che rischi ogni volta che scegli uno strumento. Ci potranno essere molti prodotti verticali che sono soluzioni molto migliori per una particolare esigenza. Potresti pensare di ottenere il meglio e acquistare più soluzioni verticali ed unirle, ma sei di nuovo nel problema dei silos: la comunicazione. Quindi, la questione è che nulla è perfetto. Meglio uno strumento che ti fornisce una soluzione a trecentosessanta gradi subito, oppure vogliamo aspettare i tempi di progetti di integrazine lunghi e dall’esito incerto? Per la maggior parte degli scenari, PIMCore si adatta bene e offre una soluzione concreta e rapida da implementare.
Cosa portare a casa
PIMCore è uno strumento molto interessante che facilita la gestione dei dati. Fondamentalmente è questa la sua forza e può essere utilizzato per valorizzare le informazioni più importanti all’interno dell’azienda. Grazie alla sua versatilità, puoi usarlo per gestire il tuo sito Web, portali, PIM, eCommerce e DAM. Inoltre, è possibile abilitare la funzione Data Hub condividendo i golden record in tutta l’azienda.
Perché hai bisogno di PIMCore?
- Dati coerenti e centralizzati
- Abbattimento dei silos
- Acceleratore di trasformazione digitale
- Supporta l’ omnicanalità
- Data Hub
I vantaggi di PIMCore
Tutto in un unico prodotto. Basta installarlo nell’azienda per risolvere più problemi contemporaneamente.
Gratuito e opensource. Nessun fee, nessuna limitazione. Supportato da una forte comunità.
Viene fornito con molte funzionalità, che potranno non servirti adesso, ma quando arriverà il momento sarai pronto.
Le personalizzazioni convenienti sono facili da implementare.
La limitazione di PIMCore
Fondamentalmente è un’applicazione monolitica. Può essere utilizzata anche in scenari complessi, sempre con buone prestazioni, ma il progetto e la configurazione architetturale devono essere gestiti molto bene per evitare lo scope creep.
Prova una Demo di PIMCore

5 Trend da seguire per vendere online
Il settore del commercio online in Italia è finalmente maturo.
Migliaia di siti e aziende competono ogni giorno per l’attenzione degli utenti in rete, in una corsa agli armamenti digitale che dura da anni.
Per chi non fosse ancora entrato nel vivo di questa competizione, non c’è da preoccuparsi: nel 2020 non solo è possibile aprire un sito E-Commerce, ma si possono anche migliorare le performance di quello già esistente.
Sono buoni obiettivi. Ma qual è modo migliore di implementarli sin da ora?
Ovviamente, informandosi sui maggiori trend E-Commerce del 2020.
- Vendere online: il mobile DOMINERÀ i prossimi anni
- Transazioni sui social media, sempre più una realtà
- Nuove modalità di presentazione del prodotto: i pionieri della Realtà Aumentata
- Vendita online: abbonamenti e nuovi metodi di pagamento
- Omicanalità e Channel Hopping: l’importanza dell’accesso al tuo business
E per iniziare, questo è il posto giusto! Diamo un’occhiata insieme.
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1. Vendere online: il mobile DOMINERÀ i prossimi anni
Questo è probabilmente uno dei trend più facilmente intuibili guardandosi attorno, ma è bene specificare che il mobile avrà un enorme bacino di utenza, ancor più che negli ultimi anni.
Si prevede infatti che nel 2020 il 70% delle vendite E-Commerce proverrà da qui. Ottimizzare il proprio sito per gli utenti mobile, quindi, non è nemmeno più un’opzione, ma un passaggio obbligato per tutte le aziende che entrano nel mercato online.
L’esperienza di acquisto da smartphone, tuttavia, è caratterizzata da un forte aumento del lato app rispetto ai siti web mobile. Molte aziende ne hanno già approfittato per sviluppare una propria app, dalla quale gli utenti possono effettuare acquisti in modo semplice e veloce. Valuta attentamente se anche la tua azienda potrebbe beneficiare da una simile strategia.
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2. Transazioni sui social media, sempre più una realtà
Parlando di mobile e di app, è impossibile ignorare il ruolo da leone dei social media. Tra le app più scaricate e utilizzate dagli utenti mobile, i social network offrono innumerevoli opportunità per le aziende.
Un esempio? L’influencer marketing, la rivelazione degli ultimi anni, è un potentissimo mezzo per far conoscere le caratteristiche di determinati prodotti e servizi. Grazie al meccanismo del passaparola, percentuali altissime di utenti acquistano prodotti consigliati online. E non per forza da celebrità: magari l’acquisto viene stimolato da recensioni di altri utenti presenti su Facebook.
Il prossimo passo nell’evoluzione dei social è la vendita diretta su piattaforma tramite post o foto, detta anche Social Shopping. I prodotti taggati mostrano agli utenti informazioni come prezzo, nome del prodotto e collegamenti al negozio, fungendo sia da recensione che da canale di acquisto diretto.
Insomma, un pacchetto di funzioni che ha già iniziato a premiare chi ne fa uso: il social più usato in Cina, WeChat, incentiva da anni gli acquisti al suo interno, mentre altre piattaforme come Pinterest, Snapchat e Instagram hanno da poco iniziato a implementarli.
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3. Nuove modalità di presentazione del prodotto: i pionieri della Realtà Aumentata
La presentazione del prodotto conta sempre più. A dirlo sono alcuni fattori molto importanti: il primo è che le homepage dei siti sono ormai meno visitate delle schede prodotto. Questo pone l’accento sull’importanza di avere descrizioni dei prodotti dettagliate e correlate da foto di alta qualità: questo diminuisce il tasso di restituzione e di clienti insoddisfatti.
Le foto di alta qualità avvicinano il cliente all’esperienza di vedere il prodotto dal vivo, ma c’è qualcosa che lo fa ancora meglio: la realtà aumentata. L’app Ikea Place permette agli utenti di “piazzare” i mobili Ikea nell’ambiente di casa tramite telecamera del cellulare, mentre l’app di Pokémon Go, al suo lancio nel 2016, riscosse un grande successo grazie alla possibilità di interagire con l’ambiente circostante. È solo questione di tempo prima che questa tecnologia diventi accessibile per tutte le aziende.
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4. Vendita: abbonamenti e nuovi metodi di pagamento
Siamo tutti abituati all’idea di acquistare un abbonamento ad un giornale. E allora perché non applicarlo anche all’E-Commerce? Ricevere a cadenza fissa un prodotto a casa è il prossimo passo per il mercato online. Non tutti i prodotti si prestano a questo tipo di fruizione, ma ci vengono in mente alcuni prodotti che possono farlo:
- Alimentari
- Bellezza
- Altri beni consumabili e/o deperibili.
La tua azienda si occupa di un prodotto simile? Comincia a pensare all’eventualità di implementare un modello di vendita ad abbonamento.
Un altro punto importante a cui prestare attenzione è quello dei metodi di pagamento. Quanti metodi diversi di pagamento sono implementati nel tuo sito? Lo sai che un’opzione di pagamento veloce, come quella fornita dai servizi di portafoglio digitale, accelera la velocità del tasso di conversione?
Inizia a pensare alla possibilità di implementare il pagamento tramite servizi come Apple Pay, Google Pay e Satispay. E non escludere nemmeno di accettare criptovalute come Bitcoin ed Ethereum: la loro utenza è sempre più larga, e aspetta soltanto nuove opportunità per spendere le proprie monete virtuali.
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5. Omicanalità e Channel Hopping: l’importanza dell’accesso al tuo business
Come per i metodi di pagamento, anche qui la parola d’ordine è ACCESSIBILITÀ. Con intelligenza: farsi trovare in più luoghi possibili, ma che siano sempre rilevanti per il proprio business e che non risultino mai forzati.
Per fare ciò, è importante avere un target di riferimento ben definito, in modo da pescare con precisione nell’oceano di piattaforme del web. Avere più canali di accesso per gli utenti significa più lavoro da dedicare alla cura di questi: gli strumenti di marketing automation o le chatbot possono aiutare a svolgere le mansioni più ripetitive liberando più tempo.
Tieni conto anche del Channel Hopping: gli utenti saltano da un canale all’altro seguendo un percorso che varia a seconda della fase del processo d’acquisto in cui si trovano. Resta coerente alla tua strategia, ma tieniti pronto a modificarla in corso d’opera per venire incontro al tuo pubblico.
E parlando di canali, non si può dimenticare l’importanza dei negozi offline: sempre più aziende digitali, nate come alternativa ai negozi fisici, negli ultimi tempi hanno cominciato ad investire nel brick and mortar. Due esempi su tutti? Amazon e Alibaba. Mentre la prima ha lanciato la catena di minimarket Amazon Go per entrare nel mercato dei prodotti deperibili e alimentari, Alibaba utilizza in patria i negozi fisici come magazzini di prossimità per le consegne degli acquisti online. Si guarda il prodotto, lo si prova, lo si ordina e si torna a ritirarlo. Il negozio online è perciò concepito come un’esperienza a cui il cliente è incentivato a partecipare, e rinunciarvi sarebbe una follia. Non trascurare il tuo!
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Conclusione
Questi cinque nuovi trend non sono reali novità, ma progetti in lavorazione da anni. Venirne a conoscenza ora è un buon punto di partenza per affinare la propria strategia di marketing digitale.
I prossimi anni potrebbero svelare nuove opportunità, oppure canali alternativi di acquisto per i prodotti. Una cosa è certa: l’E-Commerce è qui per restare, ed è un settore che nei prossimi anni ripagherà degli investimenti fatti ora.
L’importante è non dare niente per scontato.
Contattaci per scoprire quale strategia potrebbe essere più adatta alle tue esigenze!
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Cos’è il Design System, quali benefici può portare in un’azienda e come misurarne l’impatto
I punti di contatto digitali tra brand e utente sono in costante aumento.
Secondo l’Osservatorio Omnichannel Customer Experience del Politecnico di Milano, sono ormai 31,7 milioni (pari al 60% della popolazione con più di 14 anni) gli italiani che utilizzano Internet in una o più fasi del processo di acquisto e che si aspettano, pertanto, di vivere esperienze integrate nei vari punti di contatto: punto vendita, sito internet, eCommerce, social network, contact center, pubblicità.
È ormai necessario per l’utente poter accedere ad un servizio da diversi dispositivi in momenti diversi in maniera semplice e fluida: per questo è sempre più importante e complesso mantenere coerenza e uniformità tra i diversi canali e device.
Uno strumento di grande aiuto nella creazione di una brand identity coerente, consistente e multi touchpoint è il Design System.
Cos’è il Design System?
Possiamo definire il Design System come un insieme di regole e linee guida che aiutano a mantenere coerenza e continuità all’interno di un ecosistema digitale.
Non dobbiamo dimenticare che l’unione di buone pratiche e di componenti deve essere progettata modo da permettere al prodotto digitale sul quale stiamo lavorando di raggiungere il proprio scopo.
Cosa possiamo trovare in un Design System?
È importante premettere che ogni Design System deve essere progettato su misura per la realtà sulla quale andrà agire: saranno gli obiettivi e le caratteristiche del brand per il quale stiamo lavorando a definire i contenuti del Design System. Tuttavia, possiamo elencare alcuni elementi fondamentali che possiamo trovare all’interno di un qualunque sistema di progettazione:
- Pattern funzionali: i “componenti”, ossia i blocchi ripetibili e riutilizzabili di un’interfaccia. Possiamo vedere un pattern come una soluzione consolidata che risolve un problema comune di progettazione. Ad esempio: un form contatti è un pattern.
- Una styleguide: tutto ciò che fa parte dell’aspetto di un’interfaccia e che ne trasmette l’identità a prescindere dalle funzionalità.
- Le buone pratiche: gli approcci, le tecniche e i processi che il team condivide e applica per disegnare e costruire interfacce.
- I princìpi che stanno alla base degli obiettivi progettuali del team.
- In un Design System può essere incluso ciò che riguarda l’identità aziendale anche se non strettamente legato al mondo digitale: la mission, la vision, il tone of voice, indicazioni sull’utilizzo del logo o sulla composizione fotografica.
Quali vantaggi porta un Design System e come possiamo misurarli?
Un Design System è particolarmente utile per quelle aziende che hanno dei prodotti proprietari, operano su diversi canali e che creano continuamente nuovi servizi e soluzioni.
In particolare, un Design System può avere un forte impatto su:
- La coerenza nei prodotti;
- Tempo di progettazione e debito tecnico;
- Qualità del prodotto e bug.
Ryan Lum, nel suo articolo How to: measure a Design System’s impact, illustra una modalità soggettiva e una oggettiva di misurare l’impatto di un sistema di progettazione. Da un punto di vista soggettivo, la misurazione può avvenire attraverso sondaggi sugli utenti finali o sui team interni. Per una valutazione oggettiva, il team può verificare se il sistema di progettazione ha una libreria di componenti esaustiva, una documentazione solida e un processo consistente. Ma la misurazione dell’impatto portato da un Design System può anche essere monitorata con metriche più precise: potrebbe essere necessario, ad esempio, esaminare i tempi di caricamento della pagina o l’accessibilità, poiché la creazione di un sistema di progettazione comporta anche l’unificazione del codice e la risoluzione dei problemi di accessibilità.
È inoltre possibile misurare l’impatto sui diversi team di lavoro valutando come e quanto il Design System sia stato adottato dai collaboratori.
Al di là dei metodi di misurazione o delle metriche, possiamo dire che un sistema di progettazione contribuisce significativamente a migliorare tre parametri in tre aree chiave: l’utente, l’azienda e il team di lavoro.
Vediamo in maniera più specifica i benefici per ciascuna di queste aree e come si può misurare la sua efficacia.
L’impatto sull’ utente
Quando realizziamo un Design System, dobbiamo sempre considerare l’influenza che questo avrà sull’utente finale. Esistono diversi modi in cui un sistema di progettazione può migliorare l’esperienza in termini di qualità e coerenza.
Creare fiducia e coerenza
L’utente finale si aspetta un’esperienza coerente e senza soluzione di continuità durante l’utilizzo del prodotto o del servizio. Grazie all’operato sinergico di tutto il team, il Design System può aiutare a perfezionare la qualità del tuo prodotto rendendo l’esperienza più coerente, prevedibile e accessibile.
Immaginiamo di realizzare un Design System per una compagnia aerea che possiede un’app, un portale e un sito web. Un obiettivo che possiamo porci attraverso il nostro lavoro è quello di migliorare la coerenza e la prevedibilità della sezione di prenotazione dei voli. Un risultato che dovremmo raggiungere, ad esempio, è quello di aumentare l’NPS (Net Promoter Score, ovvero l’indice di soddisfazione dei clienti) del prodotto sul quale lavoriamo dal 40% al 60%, oppure incrementare la copertura del Design System dal 3% al 40% entro sei mesi su tutti i diversi touchpoint nei quali la compagnia aerea è presente.
Bug ed errori
Spesso i componenti che fanno parte del prodotto sono stati costruiti con approcci frammentati e in maniera incoerente. Questo fa sì che vengano create molteplici versioni dello stesso componente all’interno del codice, e di conseguenza nascono delle incongruenze che verranno inevitabilmente percepite dall’utente finale.
Ogni nuova persona che si aggiunge al team di lavoro e ogni nuovo progetto aumentano la variabilità nell’intero processo, nello sviluppo e nella progettazione. Sfortunatamente, però, questo lascia maggiore spazio ad errori e potenziali bug.
Se pensiamo ancora al nostro progetto per la compagnia aerea, potremmo porci l’obiettivo di
consentire a tutti i viaggiatori di prenotare un volo senza errori. Un risultato che possiamo raggiungere attraverso il nostro Design System, ad esempio, può essere quello di rendere tutti i pulsanti di prenotazione conformi alle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG).
L’impatto sull’azienda
Avere un team dedicato alla costruzione di un Design System può essere una decisione intelligente che può aiutare l’azienda a risparmiare tempo e denaro.
Riduzione dei costi
Man mano che un prodotto si evolve, diventano necessarie più conoscenze e più persone per gestirne la complessità. Questo si traduce in maggiore necessità di tempo e denaro.
Con l’adozione di un Design System, il team può costruire prodotti in modo più efficiente, e può concentrarsi maggiormente sulla customer journey, sulle funzionalità e la sicurezza del prodotto.
Possiamo ottenere una cifra approssimativa del risparmio dei costi con una semplice formula:
Ore settimanali x 52 settimane x Tariffa oraria x Numero dei componenti del team = Risparmio annuo
Ad esempio, se un designer impiega circa 2,5 ore a creare nuovi componenti da zero per 52 settimane (settimane di lavoro in un anno) con una tariffa oraria di € 70/ora, l’azienda potrebbe risparmiare circa € 9.100 in un anno.
Se ripetiamo questo calcolo per due designer e sette sviluppatori:
2,5 ore settimanali x 52 settimane x € 70 x 2 designer = € 18.200
2,5 ore settimanali x 52 settimane x € 85 x 7 sviluppatori = € 77.350
Risparmio annuo = € 95.550
Ovviamente questi valori possono cambiare da azienda ad azienda, ma danno un’idea chiara del beneficio economico che un Design System può portare nel lungo periodo.
Riduzione del debito tecnico
Quando i team lavorano insieme per creare un Design System, si crea una doppia opportunità: l’unificazione della base di codice e la creazione di stili e componenti condivisi. Il team di design ha così a disposizione una serie di elementi costitutivi che possono aiutare a creare nuovi prodotti e che contribuiscono ad offrire un’esperienza d’uso coerente. Gli sviluppatori avranno invece una base di codice unificata che contiene degli snippet predefiniti e un unico repository dove poter scaricare e modificare i componenti qualora dovessero cambiare.
L’impatto sul team
L’elaborazione di un Design System non influisce soltanto sull’azienda e sull’utente, ma aiuta anche a migliorare molti aspetti del lavoro di tutto il team.
Comunicazione e condivisione delle conoscenze
Un team che lavora ad un Design System coinvolge diverse figure professionali: designer, sviluppatori, esperti di marketing, product owner e project manager. Costruire un sistema di progettazione è uno “sforzo” che coinvolge tutto il gruppo di lavoro e che richiede la collaborazione di molti stakeholder chiave. Includendo membri di diversi team, possiamo migliorare la comunicazione internamente al gruppo di lavoro e creare conoscenze condivise sul prodotto.
Come già anticipato, l’impatto di un Design System sul team di lavoro può essere valutato osservando in che modo e in che misura il sistema di progettazione sia stato adottato da tutti i membri del gruppo. L’obiettivo che la squadra dovrebbe porsi è quello di creare un linguaggio condiviso tra i diversi team. Un risultato concreto da raggiungere potrebbe essere quello di incrementare l’utilizzo del Design System dal 3% al 10% entro sei mesi.
Velocità ed efficienza
Cristiano Rastelli, nel suo articolo Measuring the Impact of a Design System, ha documentato come il suo team sia riuscito a misurare l’impatto del Cosmos Design System su Badoo. Osservando i log su git, è stato in grado di riscontrare una chiara ed evidente correlazione: grazie all’utilizzo del Cosmos Design System, la quantità e la frequenza dei cambiamenti si sono ridotte drasticamente. Questo esempio spiega in modo efficace che un Design System dovrebbe essere introdotto in un’azienda non perché le persone possano lavorare di meno, ma perché possano lavorare meglio.
Riduzione del tempo necessario per il controllo della qualità
Quando si costruisce un sistema di progettazione, ogni componente è realizzato tenendo conto di come si relazionerà con l’intero prodotto. Ogni blocco viene quindi utilizzato per creare componenti slegati da funzionalità specifiche. Poiché ogni componente che viene creato ha una coerenza e consistenza ben consolidate, l’effort richiesto per il controllo della qualità dell’intero prodotto viene ridotta poiché i componenti sono generalmente costruiti per essere autonomi e funzionali.
Conclusioni
Abbiamo visto come l’adozione di un Design System porti indiscutibili vantaggi:
- all’utente finale, che vede migliorare la qualità della propria esperienza d’uso del prodotto o del servizio con il quale si sta relazionando;
- all’azienda, in termini di costi e di visibilità;
- al team di lavoro, che ha a disposizione un linguaggio comune di progettazione e che aumenta la propria efficienza.
Non è un caso infatti che grandi realtà come IBM, Shopify, Airbnb o Atalassian abbiano creato un proprios sistema di progettazione.
È però importante fare i conti con l’effort che la creazione di un Design System richiede. Studiare l’azienda per la quale creare un sistema di progettazione, definire un team dedicato, delineare delle linee guida comuni, creare un repository di risorse condiviso e applicare il risultato a tutti i touchpoint nella quale l’azienda è presente è un’impresa da non sottovalutare e che richiede molto, molto tempo. Per questo è importante pianificare in maniera puntuale tutte le attività, definire gli output e i rilasci da effettuare e, soprattutto, essere costanti.
Una buona organizzazione e un team coeso sono le chiavi vincenti per creare un Design System di successo e per ottenere ottimi risultati da questo.
Fonti
-
- https://uxdesign.cc/how-to-measure-design-system-impact-guide-f1f9f0c3704f
- https://medium.com/@didoo/measuring-the-impact-of-a-design-system-7f925af090f7
- https://www.invisionapp.com/inside-design/guide-to-design-systems/
- https://www.intesys.it/journal/design/design-system-cos-e-benefici-casi-di-successo/

Digital Marketing Trends 2020
Scenario Digital Marketing in Italia 2020
“La sfida competitiva tra le aziende si gioca sempre più sul Digital Marketing, dove gli investimenti e i costi negli ultimi 12 mesi sono aumentati per l’80% delle aziende, raggiungendo i 65 miliardi di euro (dato tratto da Digital Marketing per l’eCommerce e il new retail- Netcomm 2019)” ha affermato Gaetano Polignano, Country Manager Tradelab Italia.
“Nel 2020 è prevista une crescita della spesa pubblicitaria trainata soprattutto da paid search, social e video. Negli ultimi anni la paid search ha registrato una crescita costante grazie anche a maggiori possibilità di personalizzazione e soluzioni sempre più integrate ai processi di acquisto e vendita online e ai dispositivi mobile. I brand investono quote sempre maggiori anche sui social media, su cui il 65% punterà sempre di più per rafforzare le relazioni con il proprio target, e nel formato video online.”
Le aziende, sempre in bilico tra “sustaining innovations” e “disruptive innovations”, continueranno il loro percorso di innovazione anche nel marketing.
Di seguito una serie di spunti per sperimentare novità per il vostro 2020.
- Scenario Digital Marketing in Italia 2020
- 5G in Italia
- Social Media e Comunicazione
- Shoppable Posts (Instagram e Pinterest)
- Contenuti Interattivi, test, quiz
- Campagne Drive to Store e ioT
- Personalizzazione
- Semplificazione: Google Ads Smart Bidding
- Software Selection
- Content Marketing Trend 2020
- Altri Trend: Consumer Privacy
5G in Italia
Il 2020 sarà l’anno del 5G (acronimo di 5th Generation), ovvero dell’avvento delle tecnologie di telefonia mobile di quinta generazione più potenti di quelle di quarta generazione, che consentono prestazioni e velocità molto più elevate dell’attuale tecnologia di trasmissione dati 4G/IMT-Advanced.
Niente più attese per i download?
Il 5G è una tecnologia abilitante per le nuove sfide tecnologiche a livello mondiale: oltre a rendere la banda larga più veloce e le reti mobili più affidabili, la proliferazione del 5G accelererà anche i progressi della produzione intelligente, così come supportato dagli investimenti messi in campo dal MISE per l’attuazione dell’Agenda Digitale e i cui effetti e principali progetti pilota vedranno la luce durante il 2020.
Nel report “5G for business: a 2030 market compass”, Ericsson prevede che il processo di digitalizzazione di interi settori verticali rappresenta un’opportunità globale da oltre 700 miliardi di dollari da qui al 2030.
Social Media e Comunicazione
Tuttavia, a conti fatti Facebook è ancora il terzo social in Italia nel 2019. Infatti, non solo si attesta come il terzo sito più visitato in Italia per media di traffico mensile secondo Similarweb, dietro solo a Youtube, che rimane come primo social per tempo di permanenza e WhatsApp, che si conferma essere ancora oggi l’applicazione di messaggistica più amata, sia ancora che con il crescente Instagram.
Rispetto allo scorso anno, anche Twitter, LinkedIn, Pinterest e Snapchat hanno registrato un aumento nel loro uso, passando rispettivamente dal 23% al 32% Twitter, dal 18% al 29% LinkedIn, dal 15% al 24% Pinterest, e dal 9% al 12% Snapchat.
Shoppable Posts (Instagram e Pinterest)
Introdotti su Instagram nel 2018, gli Shoppable Post saranno uno dei cavalli di battaglia dei Marketers che lavorano con cataloghi e vendite online.
Visto anche il tasso di penetrazione di Instagram sulla popolazione mondiale (con particolare riferimento a Brasile, India, Indonesia, Russia, Canada e Stati Uniti) e con tassi di reach molto interessanti, soprattutto per Turchia, Svezia, Kuwait e Islanda.
Ciò rappresenta un’enorme opportunità per le aziende votate all’export e all’internazionalizzazione, dato che secondo una recente statistica il 72% degli utenti di Instagram ha acquistato almeno un prodotto direttamente sull’app. (https://blog.hootsuite.com/instagram-statistics/)
Stesso mood, anche se su numeri inferiori, indica l’interesse di alcune nicchie di consumatori per Pinterest. Un recente sondaggio ha rilevato che il 70% utilizza Pinterest per trovare prodotti nuovi e interessanti.
Fortunatamente per i commercianti tradizionali, queste piattaforme hanno reso più facile utilizzare il potere dei social media per raggiungere i propri clienti. Sia che utilizzi Facebook, Pinterest o Instagram, ora ci sono modi per integrare la propria strategia Ecommerce con post acquistabili, rendendo più facile agli utenti fare acquisti direttamente dai post.
I social media ti offrono la possibilità di raggiungere nuovi clienti in modo rapido e semplice, accorciando la canalizzazione di vendita e facilitando gli acquisti da parte degli utenti.
Contenuti Interattivi, test, quiz
Gli acquirenti di oggi sono alla ricerca di nuove esperienze quando sia online che off-line e, per molti, ciò significa una maggiore interattività.
In effetti la quasi totalità degli utenti cerca più contenuti visivi, interattivi e coinvolgenti. Ci sono diverse ragioni:
- il contenuto interattivo è diverso e nuovo e, come tale, crea una maggiore interazione;
- questo tipo di contenuto serve a mantenere più a lungo i visitatori nella tua pagina;
- tutte le interazioni possono essere interpretate come segmenti e che possiamo ri-utilizzare come dati per rendere più efficiente la Conversion Rate;
- i contenuti interattivi sono immensamente condivisibili e quando gli utenti condividono questi contenuti, aiutano a far conoscere il tuo marchio.
In questa ottica anche il quiz marketing, survey, instant poll, video 360°, video interattivi e AR/VR rientrano in questa tipologia di strategia, finalizzata a acquisizione Leads e Segmentazione.
Interessante in questo senso l’ultima campagna Social Yoox per Natale che offre la possibilità di diventare “partner in crime” attraverso selfie personalizzati.
Campagne Drive to Store e ioT
Molte realtà retail, in ottica omnicanale, sfrutteranno le potenzialità delle campagne Drive to Store. Esistono molti canali e tecniche: dal classico marketing CRM basato sull’invio di SMS e notifiche, alle attività legate al Programmatic ADV, attraverso il Geo-Behavioral targeting o Local Campaign tramite Google ADS e My Business, Facebook ADS e altre piattaforme che stanno evolvendo grazie all’applicazione di algoritmi sempre più raffinati.
Anche le tecniche di misurazione per integrare on-line e off-line stanno evolvendo in modo veloce. Basti pensare all’introduzione di Google Signals nel mondo Google Analytics e la sempre valida implementazione di Measurement Protocol personalizzata attivata tramite Beacon.
Le parole chiave è interazione e misurazione. In questa chiave aumentano le applicazioni in negozio e le possibilità di interazione, tracciamento e segmentazione, anche attraverso a schermi interattivi e un’esperienza sempre più trasversale e profonda.
Personalizzazione
La segmentazione è da sempre un must have del marketing e anche il prossimo anno si confermerà come un settore in evoluzione, per questa area di sviluppo di servizi lo è ancora di più.
La personalizzazione va intesa sia in fase di acquisizione del funnel, sia in fase di retention. I dati provenienti da tali segmenti saranno sempre più di supporto per i CMO per l’impostazione di coerenti procedure di automazione e per l’individuazione di casse di espansione del proprio mercato o delle proprie nicchie.
L’applicazione di Algoritmi di Machine Learning e AI aiuteranno e saranno fedeli alleati in questa eterna battaglia e consentiranno di accedere sempre più democraticamente a strumenti che consentono calcoli complessi e riapplicare le loro intuizioni verso una “Complete Lifecycle Automation”.
In questo senso saranno sempre più utilizzati strumenti come Smart Events Triggers, Machine Learning Product Recommendations, Self-Optimizing Emails, Price Incentive Optimization, Predictive Lead Scoring, AD Optimization e Facebook Sync, Predictive Customer Lifetime Value e Future Spend, Churn Rate, Predictive Timing Intervals.
Ovviamente questi dati coinvolgeranno e guideranno trasversalmente il lavoro di implementazioni tecniche sempre più raffinate, interventi UX/UI, pianificazione e budget.
Semplificazione: Google Ads Smart Bidding
Chi si occupa di marketing digitale ha già familiarità con l’automazione, ma ora Google ha annunciato aggiornamenti di Google Ads che probabilmente porteranno l’automazione e le smart bidding a diventare la nuova normalità.
Google Ads utilizza l’apprendimento automatico per ottimizzare le tue offerte. Questo ti offre diverse nuove abilità per aiutarti a massimizzare la tua conversione, tra cui:
- scegliere l’azione di conversione a livello di campagna;
- impostare le offerte in modo che cambino automaticamente all’avvio o all’arresto delle vendite;
- ottimizzare le offerte su più campagne con una serie scelta di azioni di conversione.
Mentre ci sono una varietà di nuove tendenze da tenere d’occhio, ciò non significa che tutti i vecchi metodi siano diventati obsoleti.
Software Selection
Il mercato dei software per il Digital Marketing è in continua espansione. Nei soli Stati Uniti la crescita prevista del mercato da qui al 2024 è del 14,7% (https://www.mordorintelligence.com/industry-reports/digital-marketing-software-market) e il numero di tool, sempre più specializzati stanno continuando ad essere proposti alle aziende e agenzie.
Una delle linee guida nell’estensione di Bandi e Incentivi alle imprese dell’Unione Europea, in ambito di innovazione e digitalizzazione, è quella di “riportare a casa” know how.
La software selection sarà uno dei punti di attenzione per il digital marketer, sia per individuare soluzioni emergenti (che consentano eventualmente di avere qualche economia a parità di prestazioni), sia l’integrazione dei vari sistemi e relativi tracciamenti.
Content Marketing Trend 2020
Le attività di content sono da sempre centrali nell’evoluzione di qualsiasi attività di marketing in rete. Accenniamo ad alcuni di essi che ci sembrano interessanti.
Social Messaging Apps
Le app di social media come Facebook Messenger, WeChat e WhatsApp non servono più solo per parlare con gli amici e parenti. Queste app stanno diventando modi popolari per le aziende di acquisire i propri clienti e fidelizzarli. In effetti, Facebook Messenger vede oltre 10 miliardi di messaggi scambiati tra privati e aziende ogni mese.
Le app di messaggistica sono popolari per le aziende perché i clienti trovano conveniente avere un contatto diretto con le aziende. Inoltre, consente un marketing estremamente personalizzato, che già sappiamo essere amato dalla gente.
Ecco alcuni modi in cui le aziende utilizzano app di messaggistica:
- stabilire contatti e costruire relazioni;
- educare i clienti sulle loro attività/prodotti;
- aumentare le vendite;
- invitare le persone agli eventi;
- riacquistare potenziali clienti;
- fare Recruitment;
- fornire assistenza clienti.
Pensa a come la tua azienda può utilizzare le app di messaggistica nel 2020 e come automatizzare le tue comunicazioni!
Evoluzioni della SERP
Position Zero, Vocal Search, FAQ, Google Viaggi e Google Lavoro
Il progresso della SERP è un ambito in continua evoluzione, così come gli aggiornamenti dell’algoritmo Google, che pone ai SEO continue sfide.
Grazie anche alla progressiva adozione di schema.org sempre più raffinati e specialistici, per il 2020 dovremo attenderci ulteriori evoluzioni nella SERP.
In ambito turistico, per esempio, Google Travel e Google Voli sono realtà consolidate, così come le evoluzioni delle Featured Snippet legate al mondo del Recruitment e le FAQ. Cercando infatti una keywords correlata alla parola lavoro, troviamo risultati di questo tipo.
Conversational Marketing
Il marketing conversazionale è il modello per coinvolgere i clienti in tempo reale, catturare le loro esigenze e collegarli in modo intuitivo con soluzioni. Il marketing conversazionale ha storicamente assunto la forma di chat dal vivo o supporto telefonico in entrata, ma si sta rapidamente muovendo nella direzione di chatbot e intelligenza artificiale (AI) / machine learning (ML).
Nell’era di Internet, i consumatori hanno adattato una vita frenetica e programmi frenetici con interattività e personalizzazione istantanee. Questi comportamenti sono in conflitto con alcuni dei canali di marketing più tradizionali che dicono unilateralmente ai consumatori di cosa hanno bisogno ma non necessariamente quando ne hanno bisogno.
È qui che entra in gioco il marketing conversazionale. La comunicazione rapida e semplice è una priorità per i clienti, indipendentemente dal marchio. Questo fatto evidenzia la necessità di uno strumento di marketing conversazionale utile e affidabile che consenta a un team di automatizzare le risposte e soddisfare i clienti.
Nel 2020, prevediamo di vedere sempre più aziende sfruttare gli strumenti di marketing conversazionale, per soddisfare le esigenze dei loro clienti e tenere il passo con le tendenze del marketing digitale.
Community Marketing
Il Community Marketing è un modo per i marchi di favorire l’affinità creando spazi in cui le persone possono discutere di interessi condivisi, rispondere a domande comuni e costruire relazioni. Le comunità sono in circolazione da sempre, quindi perché sono ancora rilevanti nel 2020?
Le persone bramano la comunità ora più che mai. Gruppi di social media, incontri, forum online: il mondo è alla ricerca di persone affini. Come esperti di marketing, costruire una solida comunità che consenta alle persone di raggiungere questo obiettivo non è un compito facile.
Con pazienza, dedizione e un impegno per la centralità del cliente, il marketing comunitario consentirà forti obbligazioni e grandi profitti per il tuo marchio nel 2020.
Micro Influencer Marketing e Reti collaborative
L’influencer marketing esiste ormai da diversi anni e non scomparirà presto. Gli influenzatori sono sia celebrità enormi che “celebrità di Internet” che sbarcano con un impatto globale.
È probabile che le aziende si rivolgano a persone con un social media molto più piccolo per creare network collaborativi più di nicchia e più diffusi e persistenti.
Ecco che la figura del consulente porrà sempre più attenzione a strumenti di analisi delle audience del suo nuovo network di comunicazione. La fantasia degli uffici di comunicazione dovrà coordinare e sfruttare la potenza dei contenuti creati e condivisi.
Puoi trovare influencer cercando persone che raggiungono il tuo target demografico e poi sponsorizzarle come sostenitori del marchio. I marchi che sfruttano gli influenzatori per diffondere il loro messaggio vedono un ROI undici volte più elevato rispetto a quanto fanno con altri metodi di marketing digitale.
Altri Trend: Consumer Privacy
Nel 2020 ci si attendono molte novità sul fronte privacy. L’introduzione nel 2018 del Regolamento generale europeo sulla protezione dei dati (GDPR) ha fatto sentire i suoi effetti e in molti casi costretto le aziende a ripartire d’accapo nelle loro attività di Leads Acquisition.
Il Consumer Privacy Act (CCPA) della California ha ribadito la necessità per le aziende di pensare alla privacy quando gestiscono le informazioni sui propri clienti. Tanto che i marketer sono tenuti a riflettere attentamente su come usano i cookie quando pubblicizzano i loro prodotti.
E’ notizia recente che da Febbraio saranno introdotti limiti all’uso dei Cookies su Chrome (https://www.programmatic-italia.com/google-chrome-limitazioni-uso-cookie-febbraio/). Quindi, in che modo gli esperti di marketing ruotano per affrontare questo panorama in evoluzione?
Al fine di ottemperare alle nuove normative, prevediamo che un numero crescente di esperti di marketing privilegerà la privacy. Ma più che per la semplice conformità, è possibile immaginare la privacy come un catalizzatore per innovare e spingere sempre di più lo studio e l’attenzione sulla Customer Journey dei propri clienti.
Questo avverrà ponendo attenzione sulla raccolta di dati di terze parti e perfezionerà l’elenco di terze parti qualificate per gestire i dati utilizzati per supportare le strategie e orientare le tendenze di marketing digitale.
Oltre a ripensare la gestione dei dati, ci aspettiamo anche che i marketer e le aziende tech cerchino alternative all’uso dei cookie di tracciamento. Nel 2014, anticipando il “cookie sbriciolato”, l’Interactive Advertising Bureau (IAB) ha formato un gruppo di lavoro di esperti di tecnologia per ripensare la trasparenza dei dati e i controlli sulla privacy.
Il prodotto di queste discussioni ha spinto gli investimenti su cose come gli ID pubblicitari (utilizzati negli ecosistemi Google e Apple) e le soluzioni software di terze parti che includono l’identificazione statistica basata sui dispositivi e l’accesso universale, che oggi troviamo come prodotti compiuti nelle nostre suite di tracciamento.
Fonti
- cardinaldigitalmarketing.com/blog/12-digital-marketing-trends-and-innovations-for-2020/
- ecommercemonitor.it/2019/10/digital-marketing-advertising-i-trend-del-2020-in-italia/
- forbes.com/sites/forbesagencycouncil/2019/10/03/top-marketing-trends-for-2020/
- adroll.com/blog/marketing/2020-digital-marketing-trends
- theedigital.com/blog/digital-marketing-trends
- 2rcapital.com/digital-trasformation-10-top-trend-2020/

Digital Marketing e Customer care: perché è importante una relazione Omnichannel fra cliente e azienda.
Il servizio di Customer Care è indubbiamente un elemento cardine da cui dipende il successo dell’azienda: già nel 2015 Jay Baer teorizzava nel suo libro “Hug your haters” che «il Customer Service è il nuovo marketing». Una vera rivoluzione copernicana, che pone come nuovo baricentro del marketing non più quello che era in passato l’obiettivo principale – ergo vendere – ma il «modo in cui i clienti percepiscono ogni loro interazione con un’azienda o un brand», per usare una definizione classica di Customer Experience. Oggi giorno cioè il cliente vuole essere al centro del percorso in tutte le sue fasi e dovunque si interfacci con il brand.
- La nuova relazione tra Customer Care e Digital Marketing
- L’assistenza clienti al tempo dei social media
- I vantaggi della Customer Care Omnicanale
- Conclusioni: un cliente felice è per sempre
La nuova relazione tra Customer Care e Digital Marketing
È in questo scenario che il servizio di Customer Care ha subito gli effetti della diffusione del Digital Marketing: non si tratta più infatti di una vecchia concezione della mera assistenza tecnica ai clienti, poiché, essendosi moltiplicati i punti di contatto con i prospect, il Customer Care si è trasformato in uno dei touchpoint che maggiormente influenza il Customer Journey dei clienti.
Alla base di una Customer Care di successo c’è dunque la capacità di saper ascoltare e rispondere tempestivamente, ma soprattutto in modo efficace, alle richieste degli utenti. Viene posto come obiettivo quello di creare engagement con chi si rivolge all’azienda per richiedere informazioni ed offrire loro un’esperienza positiva, che permetta di far crescere la Community e che trasformi un cliente soddisfatto in un ambasciatore del brand.
L’assistenza clienti al tempo dei Social Media
L’integrazione dei social media, di dispositivi mobile e della tecnologia digitale ha ormai ampliato le modalità di interazione tra azienda e cliente: i consumatori sono iperstimolati e sempre più informati e si aspettano un maggiore coinvolgimento in esperienze sempre più interattive ed autentiche, che siano caratterizzate da semplicità di accesso ai prodotti e ai servizi, e soprattutto dalla personalizzazione del trattamento. Il cambiamento ha creato dei nuovi bisogni negli utenti: secondo uno studio, Twitter infatti i clienti si aspettano che un Brand risponda alle loro richieste entro 24 ore dal contatto.
Come soddisfare le nuove esigenze ed i nuovi comportamenti degli utenti?
Si aprono nuove opportunità di interazione e relazione, nonché nuove sfide, perché stare al passo con le aspettative degli utenti di oggi richiede un approccio sempre più strutturato.
Risulta necessaria per le aziende l’introduzione di infrastrutture di comunicazione più complesse ed evolute, che prevedano la gestione integrata dei vari punti di contatto che coinvolgono il cliente durante le fasi di acquisto. L’insieme dei touchpoint raccolti concorrerà a definire una profilazione studiata in base alle caratteristiche e alle esigenze del singolo.
Approccio Omnicanale dei canali di interazione con il consumatore
L’obiettivo è quello di seguire in maniera ottimale un utente nella sua Customer Journey attraverso una gestione sinergica di tutti i canali di interazione tra azienda e consumatore: ecco cosa si intende per approccio omnicanale.
Pensate ad un utente che ha già comunicato via chat il proprio problema e decide di chiamare il Numero Verde per ricevere ulteriori informazioni o aggiornamenti. Qual è la probabilità di dover rispiegare il proprio problema da capo? In un approccio omnicanale chi risponderà al telefono avrà ben presente la situazione e, probabilmente, già una soluzione da offrire. Un esempio forse banale, ma che ci aiuta a capire l’importanza di una strategia omnicanale nella costruzione del rapporto con l’utente.
Chi riesce ad adattare a questa nuova visione è in grado di ottimizzare non solo l’esperienza dei clienti, ma soprattutto le strategie aziendali.
I vantaggi della Customer Care Omnicanale
Avere a disposizione un sistema Omnicanale, che garantisca una serie di vantaggi in termini di velocità, efficacia e satisfaction è certamente auspicabile.
Un ripensamento delle infrastrutture di contatto all’interno dell’azienda sta alla base della definizione di una strategia omnicanale ottimizzata e strutturata, attraverso cui si ha la possibilità di raccogliere e gestire le informazioni dei clienti, con l’obiettivo di:
- Personalizzare l’offerta: ogni cliente è unico e come tale va trattato. Qualsiasi sia il canale da cui arriva, l’utente si aspetterà un’ esperienza unica e soddisfacente.
- Velocità di risposta: rispondere in tempo reale, o comunque in maniera rapida, migliora la percezione che un utente ha del Brand. La velocità di reazione, direttamente collegato all’ascolto, è sinonimo di cura delle esigenze del singolo
- Fidelizzazione del cliente: al crescere della soddisfazione del cliente cresce la durata media della sottoscrizione. Rendere positiva e coinvolgente l’esperienza di ciascun utente è ciò che lo influenzerà nella scelta di un’offerta in mezzo alla concorrenza.
- Migliorare il livello di engagement tra azienda e cliente: una connessione profonda con i propri clienti che ne orienterà nel tempo le decisioni d’acquisto, le interazioni, le diverse forme di partecipazione e coinvolgimento con il brand.
- Raccolta dei dati: ultima, ma non di importanza, è la possibilità di raccogliere informazioni in maniera coerente e strutturata al fine di sviluppare strategie d’azione efficaci.
Conclusioni: un cliente felice è per sempre
La User Experience dunque risulta influenzata, oltre che dal prodotto in sé, anche da tutto il corollario di servizi che arricchiscono, migliorano e rendono più fruibile l’utilizzo dello stesso. Un’azienda quindi, anche quando è priva di uno spiccato carattere distintivo riguardo al proprio servizio, è in grado di differenziarsi mettendo in atto un servizio di Customer Care Omnicanale.
Avete presente l’espressione “il cliente ha sempre ragione”? Nella Customer Experience Omnicanale questa relazione si nutre di feedback costanti, conferme progressive derivanti da una assistenza sempre positiva. Perché si sa, un cliente seguito e coccolato si trasforma nel migliore brand advocate: recensioni e consigli che provengono da una fonte attendibile e autorevole come un consumatore sono molto più persuasivi rispetto ai messaggi di qualsiasi campagna pubblicitaria a pagamento.
- Fonti:
- https://www.ifmgroup.it/blog/perch%C3%A9-il-presente-%C3%A8-gi%C3%A0-una-customer-experience-omnicanale-e-come-adeguare-la-tua-azienda
- https://soluzionimediacom.com/blog/corporate/omnicanalita-lengagement-cliente/
- https://soluzionimediacom.com/blog/contact-center/customer-care-social-media/
- https://blog.osservatori.net/it_it/marketing-omnichannel-strategie
- https://business.twitter.com/en/blog/customer-care-trends-2019.html