
Digital Marketing Trends 2020
Scenario Digital Marketing in Italia 2020
“La sfida competitiva tra le aziende si gioca sempre più sul Digital Marketing, dove gli investimenti e i costi negli ultimi 12 mesi sono aumentati per l’80% delle aziende, raggiungendo i 65 miliardi di euro (dato tratto da Digital Marketing per l’eCommerce e il new retail- Netcomm 2019)” ha affermato Gaetano Polignano, Country Manager Tradelab Italia.
“Nel 2020 è prevista une crescita della spesa pubblicitaria trainata soprattutto da paid search, social e video. Negli ultimi anni la paid search ha registrato una crescita costante grazie anche a maggiori possibilità di personalizzazione e soluzioni sempre più integrate ai processi di acquisto e vendita online e ai dispositivi mobile. I brand investono quote sempre maggiori anche sui social media, su cui il 65% punterà sempre di più per rafforzare le relazioni con il proprio target, e nel formato video online.”
Le aziende, sempre in bilico tra “sustaining innovations” e “disruptive innovations”, continueranno il loro percorso di innovazione anche nel marketing.
Di seguito una serie di spunti per sperimentare novità per il vostro 2020.
- Scenario Digital Marketing in Italia 2020
- 5G in Italia
- Social Media e Comunicazione
- Shoppable Posts (Instagram e Pinterest)
- Contenuti Interattivi, test, quiz
- Campagne Drive to Store e ioT
- Personalizzazione
- Semplificazione: Google Ads Smart Bidding
- Software Selection
- Content Marketing Trend 2020
- Altri Trend: Consumer Privacy
5G in Italia
Il 2020 sarà l’anno del 5G (acronimo di 5th Generation), ovvero dell’avvento delle tecnologie di telefonia mobile di quinta generazione più potenti di quelle di quarta generazione, che consentono prestazioni e velocità molto più elevate dell’attuale tecnologia di trasmissione dati 4G/IMT-Advanced.
Niente più attese per i download?
Il 5G è una tecnologia abilitante per le nuove sfide tecnologiche a livello mondiale: oltre a rendere la banda larga più veloce e le reti mobili più affidabili, la proliferazione del 5G accelererà anche i progressi della produzione intelligente, così come supportato dagli investimenti messi in campo dal MISE per l’attuazione dell’Agenda Digitale e i cui effetti e principali progetti pilota vedranno la luce durante il 2020.
Nel report “5G for business: a 2030 market compass”, Ericsson prevede che il processo di digitalizzazione di interi settori verticali rappresenta un’opportunità globale da oltre 700 miliardi di dollari da qui al 2030.
Social Media e Comunicazione
Tuttavia, a conti fatti Facebook è ancora il terzo social in Italia nel 2019. Infatti, non solo si attesta come il terzo sito più visitato in Italia per media di traffico mensile secondo Similarweb, dietro solo a Youtube, che rimane come primo social per tempo di permanenza e WhatsApp, che si conferma essere ancora oggi l’applicazione di messaggistica più amata, sia ancora che con il crescente Instagram.
Rispetto allo scorso anno, anche Twitter, LinkedIn, Pinterest e Snapchat hanno registrato un aumento nel loro uso, passando rispettivamente dal 23% al 32% Twitter, dal 18% al 29% LinkedIn, dal 15% al 24% Pinterest, e dal 9% al 12% Snapchat.
Shoppable Posts (Instagram e Pinterest)
Introdotti su Instagram nel 2018, gli Shoppable Post saranno uno dei cavalli di battaglia dei Marketers che lavorano con cataloghi e vendite online.
Visto anche il tasso di penetrazione di Instagram sulla popolazione mondiale (con particolare riferimento a Brasile, India, Indonesia, Russia, Canada e Stati Uniti) e con tassi di reach molto interessanti, soprattutto per Turchia, Svezia, Kuwait e Islanda.
Ciò rappresenta un’enorme opportunità per le aziende votate all’export e all’internazionalizzazione, dato che secondo una recente statistica il 72% degli utenti di Instagram ha acquistato almeno un prodotto direttamente sull’app. (https://blog.hootsuite.com/instagram-statistics/)
Stesso mood, anche se su numeri inferiori, indica l’interesse di alcune nicchie di consumatori per Pinterest. Un recente sondaggio ha rilevato che il 70% utilizza Pinterest per trovare prodotti nuovi e interessanti.
Fortunatamente per i commercianti tradizionali, queste piattaforme hanno reso più facile utilizzare il potere dei social media per raggiungere i propri clienti. Sia che utilizzi Facebook, Pinterest o Instagram, ora ci sono modi per integrare la propria strategia Ecommerce con post acquistabili, rendendo più facile agli utenti fare acquisti direttamente dai post.
I social media ti offrono la possibilità di raggiungere nuovi clienti in modo rapido e semplice, accorciando la canalizzazione di vendita e facilitando gli acquisti da parte degli utenti.
Contenuti Interattivi, test, quiz
Gli acquirenti di oggi sono alla ricerca di nuove esperienze quando sia online che off-line e, per molti, ciò significa una maggiore interattività.
In effetti la quasi totalità degli utenti cerca più contenuti visivi, interattivi e coinvolgenti. Ci sono diverse ragioni:
- il contenuto interattivo è diverso e nuovo e, come tale, crea una maggiore interazione;
- questo tipo di contenuto serve a mantenere più a lungo i visitatori nella tua pagina;
- tutte le interazioni possono essere interpretate come segmenti e che possiamo ri-utilizzare come dati per rendere più efficiente la Conversion Rate;
- i contenuti interattivi sono immensamente condivisibili e quando gli utenti condividono questi contenuti, aiutano a far conoscere il tuo marchio.
In questa ottica anche il quiz marketing, survey, instant poll, video 360°, video interattivi e AR/VR rientrano in questa tipologia di strategia, finalizzata a acquisizione Leads e Segmentazione.
Interessante in questo senso l’ultima campagna Social Yoox per Natale che offre la possibilità di diventare “partner in crime” attraverso selfie personalizzati.
Campagne Drive to Store e ioT
Molte realtà retail, in ottica omnicanale, sfrutteranno le potenzialità delle campagne Drive to Store. Esistono molti canali e tecniche: dal classico marketing CRM basato sull’invio di SMS e notifiche, alle attività legate al Programmatic ADV, attraverso il Geo-Behavioral targeting o Local Campaign tramite Google ADS e My Business, Facebook ADS e altre piattaforme che stanno evolvendo grazie all’applicazione di algoritmi sempre più raffinati.
Anche le tecniche di misurazione per integrare on-line e off-line stanno evolvendo in modo veloce. Basti pensare all’introduzione di Google Signals nel mondo Google Analytics e la sempre valida implementazione di Measurement Protocol personalizzata attivata tramite Beacon.
Le parole chiave è interazione e misurazione. In questa chiave aumentano le applicazioni in negozio e le possibilità di interazione, tracciamento e segmentazione, anche attraverso a schermi interattivi e un’esperienza sempre più trasversale e profonda.
Personalizzazione
La segmentazione è da sempre un must have del marketing e anche il prossimo anno si confermerà come un settore in evoluzione, per questa area di sviluppo di servizi lo è ancora di più.
La personalizzazione va intesa sia in fase di acquisizione del funnel, sia in fase di retention. I dati provenienti da tali segmenti saranno sempre più di supporto per i CMO per l’impostazione di coerenti procedure di automazione e per l’individuazione di casse di espansione del proprio mercato o delle proprie nicchie.
L’applicazione di Algoritmi di Machine Learning e AI aiuteranno e saranno fedeli alleati in questa eterna battaglia e consentiranno di accedere sempre più democraticamente a strumenti che consentono calcoli complessi e riapplicare le loro intuizioni verso una “Complete Lifecycle Automation”.
In questo senso saranno sempre più utilizzati strumenti come Smart Events Triggers, Machine Learning Product Recommendations, Self-Optimizing Emails, Price Incentive Optimization, Predictive Lead Scoring, AD Optimization e Facebook Sync, Predictive Customer Lifetime Value e Future Spend, Churn Rate, Predictive Timing Intervals.
Ovviamente questi dati coinvolgeranno e guideranno trasversalmente il lavoro di implementazioni tecniche sempre più raffinate, interventi UX/UI, pianificazione e budget.
Semplificazione: Google Ads Smart Bidding
Chi si occupa di marketing digitale ha già familiarità con l’automazione, ma ora Google ha annunciato aggiornamenti di Google Ads che probabilmente porteranno l’automazione e le smart bidding a diventare la nuova normalità.
Google Ads utilizza l’apprendimento automatico per ottimizzare le tue offerte. Questo ti offre diverse nuove abilità per aiutarti a massimizzare la tua conversione, tra cui:
- scegliere l’azione di conversione a livello di campagna;
- impostare le offerte in modo che cambino automaticamente all’avvio o all’arresto delle vendite;
- ottimizzare le offerte su più campagne con una serie scelta di azioni di conversione.
Mentre ci sono una varietà di nuove tendenze da tenere d’occhio, ciò non significa che tutti i vecchi metodi siano diventati obsoleti.
Software Selection
Il mercato dei software per il Digital Marketing è in continua espansione. Nei soli Stati Uniti la crescita prevista del mercato da qui al 2024 è del 14,7% (https://www.mordorintelligence.com/industry-reports/digital-marketing-software-market) e il numero di tool, sempre più specializzati stanno continuando ad essere proposti alle aziende e agenzie.
Una delle linee guida nell’estensione di Bandi e Incentivi alle imprese dell’Unione Europea, in ambito di innovazione e digitalizzazione, è quella di “riportare a casa” know how.
La software selection sarà uno dei punti di attenzione per il digital marketer, sia per individuare soluzioni emergenti (che consentano eventualmente di avere qualche economia a parità di prestazioni), sia l’integrazione dei vari sistemi e relativi tracciamenti.
Content Marketing Trend 2020
Le attività di content sono da sempre centrali nell’evoluzione di qualsiasi attività di marketing in rete. Accenniamo ad alcuni di essi che ci sembrano interessanti.
Social Messaging Apps
Le app di social media come Facebook Messenger, WeChat e WhatsApp non servono più solo per parlare con gli amici e parenti. Queste app stanno diventando modi popolari per le aziende di acquisire i propri clienti e fidelizzarli. In effetti, Facebook Messenger vede oltre 10 miliardi di messaggi scambiati tra privati e aziende ogni mese.
Le app di messaggistica sono popolari per le aziende perché i clienti trovano conveniente avere un contatto diretto con le aziende. Inoltre, consente un marketing estremamente personalizzato, che già sappiamo essere amato dalla gente.
Ecco alcuni modi in cui le aziende utilizzano app di messaggistica:
- stabilire contatti e costruire relazioni;
- educare i clienti sulle loro attività/prodotti;
- aumentare le vendite;
- invitare le persone agli eventi;
- riacquistare potenziali clienti;
- fare Recruitment;
- fornire assistenza clienti.
Pensa a come la tua azienda può utilizzare le app di messaggistica nel 2020 e come automatizzare le tue comunicazioni!
Evoluzioni della SERP
Position Zero, Vocal Search, FAQ, Google Viaggi e Google Lavoro
Il progresso della SERP è un ambito in continua evoluzione, così come gli aggiornamenti dell’algoritmo Google, che pone ai SEO continue sfide.
Grazie anche alla progressiva adozione di schema.org sempre più raffinati e specialistici, per il 2020 dovremo attenderci ulteriori evoluzioni nella SERP.
In ambito turistico, per esempio, Google Travel e Google Voli sono realtà consolidate, così come le evoluzioni delle Featured Snippet legate al mondo del Recruitment e le FAQ. Cercando infatti una keywords correlata alla parola lavoro, troviamo risultati di questo tipo.
Conversational Marketing
Il marketing conversazionale è il modello per coinvolgere i clienti in tempo reale, catturare le loro esigenze e collegarli in modo intuitivo con soluzioni. Il marketing conversazionale ha storicamente assunto la forma di chat dal vivo o supporto telefonico in entrata, ma si sta rapidamente muovendo nella direzione di chatbot e intelligenza artificiale (AI) / machine learning (ML).
Nell’era di Internet, i consumatori hanno adattato una vita frenetica e programmi frenetici con interattività e personalizzazione istantanee. Questi comportamenti sono in conflitto con alcuni dei canali di marketing più tradizionali che dicono unilateralmente ai consumatori di cosa hanno bisogno ma non necessariamente quando ne hanno bisogno.
È qui che entra in gioco il marketing conversazionale. La comunicazione rapida e semplice è una priorità per i clienti, indipendentemente dal marchio. Questo fatto evidenzia la necessità di uno strumento di marketing conversazionale utile e affidabile che consenta a un team di automatizzare le risposte e soddisfare i clienti.
Nel 2020, prevediamo di vedere sempre più aziende sfruttare gli strumenti di marketing conversazionale, per soddisfare le esigenze dei loro clienti e tenere il passo con le tendenze del marketing digitale.
Community Marketing
Il Community Marketing è un modo per i marchi di favorire l’affinità creando spazi in cui le persone possono discutere di interessi condivisi, rispondere a domande comuni e costruire relazioni. Le comunità sono in circolazione da sempre, quindi perché sono ancora rilevanti nel 2020?
Le persone bramano la comunità ora più che mai. Gruppi di social media, incontri, forum online: il mondo è alla ricerca di persone affini. Come esperti di marketing, costruire una solida comunità che consenta alle persone di raggiungere questo obiettivo non è un compito facile.
Con pazienza, dedizione e un impegno per la centralità del cliente, il marketing comunitario consentirà forti obbligazioni e grandi profitti per il tuo marchio nel 2020.
Micro Influencer Marketing e Reti collaborative
L’influencer marketing esiste ormai da diversi anni e non scomparirà presto. Gli influenzatori sono sia celebrità enormi che “celebrità di Internet” che sbarcano con un impatto globale.
È probabile che le aziende si rivolgano a persone con un social media molto più piccolo per creare network collaborativi più di nicchia e più diffusi e persistenti.
Ecco che la figura del consulente porrà sempre più attenzione a strumenti di analisi delle audience del suo nuovo network di comunicazione. La fantasia degli uffici di comunicazione dovrà coordinare e sfruttare la potenza dei contenuti creati e condivisi.
Puoi trovare influencer cercando persone che raggiungono il tuo target demografico e poi sponsorizzarle come sostenitori del marchio. I marchi che sfruttano gli influenzatori per diffondere il loro messaggio vedono un ROI undici volte più elevato rispetto a quanto fanno con altri metodi di marketing digitale.
Altri Trend: Consumer Privacy
Nel 2020 ci si attendono molte novità sul fronte privacy. L’introduzione nel 2018 del Regolamento generale europeo sulla protezione dei dati (GDPR) ha fatto sentire i suoi effetti e in molti casi costretto le aziende a ripartire d’accapo nelle loro attività di Leads Acquisition.
Il Consumer Privacy Act (CCPA) della California ha ribadito la necessità per le aziende di pensare alla privacy quando gestiscono le informazioni sui propri clienti. Tanto che i marketer sono tenuti a riflettere attentamente su come usano i cookie quando pubblicizzano i loro prodotti.
E’ notizia recente che da Febbraio saranno introdotti limiti all’uso dei Cookies su Chrome (https://www.programmatic-italia.com/google-chrome-limitazioni-uso-cookie-febbraio/). Quindi, in che modo gli esperti di marketing ruotano per affrontare questo panorama in evoluzione?
Al fine di ottemperare alle nuove normative, prevediamo che un numero crescente di esperti di marketing privilegerà la privacy. Ma più che per la semplice conformità, è possibile immaginare la privacy come un catalizzatore per innovare e spingere sempre di più lo studio e l’attenzione sulla Customer Journey dei propri clienti.
Questo avverrà ponendo attenzione sulla raccolta di dati di terze parti e perfezionerà l’elenco di terze parti qualificate per gestire i dati utilizzati per supportare le strategie e orientare le tendenze di marketing digitale.
Oltre a ripensare la gestione dei dati, ci aspettiamo anche che i marketer e le aziende tech cerchino alternative all’uso dei cookie di tracciamento. Nel 2014, anticipando il “cookie sbriciolato”, l’Interactive Advertising Bureau (IAB) ha formato un gruppo di lavoro di esperti di tecnologia per ripensare la trasparenza dei dati e i controlli sulla privacy.
Il prodotto di queste discussioni ha spinto gli investimenti su cose come gli ID pubblicitari (utilizzati negli ecosistemi Google e Apple) e le soluzioni software di terze parti che includono l’identificazione statistica basata sui dispositivi e l’accesso universale, che oggi troviamo come prodotti compiuti nelle nostre suite di tracciamento.
Fonti
- cardinaldigitalmarketing.com/blog/12-digital-marketing-trends-and-innovations-for-2020/
- ecommercemonitor.it/2019/10/digital-marketing-advertising-i-trend-del-2020-in-italia/
- forbes.com/sites/forbesagencycouncil/2019/10/03/top-marketing-trends-for-2020/
- adroll.com/blog/marketing/2020-digital-marketing-trends
- theedigital.com/blog/digital-marketing-trends
- 2rcapital.com/digital-trasformation-10-top-trend-2020/

Google acquista Fitbit e tutti i suoi dati: quali nuovi scenari si possono creare?
Da pochissimi giorni è stata ufficializzata l’acquisizione da parte di Google dell’azienda Fitbit, specializzata nel settore della progettazione e produzione dei dispositivi wearables (braccialetti fitness e smartwatch).
- Fitbit e l’affare da due miliardi di dollari
- Il mercato dei Big Data
- Il patrimonio di dati di Google
- Cosa ne farà Google di tutti questi dati?
- I Big Data e il Settore Sanitario
- Fitbit e Alexa
Fitbit e l’affare da due miliardi di dollari
Ciò ha generato grande soddisfazione da parte di Fitbit, il cui co-fondatore James Park ha affermato che “Google è il partner ideale per portare a termine la nostra missione. Grazie alle risorse di Google e alla sua piattaforma globale, Fitbit sarà in grado di accelerare l’innovazione nel campo degli oggetti connessi, realizzare maggiori economie di scala e rendere gli strumenti sanitari ancora più accessibili a tutti“.
Per la compravendita, Google ha speso oltre 2 miliardi di dollari, una cifra importante per riuscire ad aumentare la presenza sul mercato in questo settore, che sta diventando sempre più strategico nell’economia mondiale. L’intenzione di Google è quella di portare investimenti e sviluppi al proprio sistema operativo Wear OS, potendo sia collaborare con i vari produttori di wearables presenti sul mercato che, nello stesso tempo, creare nuove proprie soluzioni hardware e software.
Il mercato dei Big Data
Tale acquisizione lascia tuttavia parecchi scenari aperti. Il business di Fitbit, infatti, è basato prevalentemente sui dati: gli orologi ed i braccialetti fitness rilevano in tempo reale parecchie informazioni sull’utilizzatore (quanti passi fa, quanto dorme, il battito cardiaco, il peso, l’attività fisica, la pressione, talvolta il tipo di alimentazione e così via). Sono tutti dati che hanno un valore economico enorme: è infatti stimato che il mercato dei big data del settore salute ed healthcare attualmente valga 20 miliardi di dollari, ma tra cinque anni tale valore sarà addirittura triplicato. C’è quindi un business in costante aumento ed ora Google è diventato proprietario di tali dati, oltre a tutti quelli che saranno rilevati da oggi in poi. Ma quale uso ne farà?
Il patrimonio di dati di Google
Il garante della Privacy, Antonello Soro, è piuttosto allarmato e dichiara che “…il controllo di un così grande patrimonio informativo produce – come nel caso degli altri giganti del web – un potere abnorme nella disponibilità di pochi soggetti privati che incide negativamente sulla tenuta delle democrazie nel pianeta“. Ovvero, così come indicato dal Parlamento Europeo nel 2017, avere un’enormità di dati nelle mani soltanto di poche aziende può diventare un pericolo per la privacy, ma non solo.
Cosa ne farà Google di tutti questi dati?
Google ha comunque dichiarato che non userà i dati per le pubblicità e che tali dati saranno gestiti nel rispetto delle politiche sulla Privacy, ma, nonostante questo, ci si chiede cosa abbia in mente il colosso californiano. Ottenere un’ampia serie di dati personali relativi alla salute di un utente, unito al resto delle attività già presenti per l’azienda, può far sì che Google possa tracciare una grossa fetta delle abitudini e delle attività di una persona, conoscendo quindi quasi tutto ciò che faccia (interessi, ricerche, acquisti, attività fisiche, movimenti, sonno, ecc.).
Per questo ci si sta chiedendo come Google otterrà nuovi filoni di business e viene ipotizzato che possano essere creati prodotti relativi alla salute oppure all’alimentazione, combinando tutte le informazioni di cui dispone e riuscendo a coinvolgere tutti gli attori necessari.
I Big Data e il Settore Sanitario
Fitbit infatti collabora da anni con importanti partner nel lato sanitario, quali compagnie di assicurazione sanitaria, programmazione di benessere aziendale ma anche alcune entità governative, pertanto Google potrebbe trarre grande vantaggio dall’esperienza e dalle relazioni di Fitbit nel lavorare a fianco di attori interessati al mondo della sanità per sviluppare ulteriormente le proprie strategie sui dispositivi wearables. In questo modo Google riuscirebbe a mettere in relazione i propri canali di distribuzione e le capacità hardware e software con i grossi partner del mondo della sanità, ottenendo un puzzle completo per gli scopi auspicati, ovvero “riuscire a creare strumenti che permettano alle persone di migliorare le proprie conoscenze, la salute, la felicità ed il successo, facendo attenzione alla privacy e alla sicurezza”, così come affermato pochi giorni fa da Rick Osterloh, vicepresidente nel settore Dispositivi e servizi di Google.
Fitbit e Alexa
Un’altra questione importante da tenere d’occhio è quella relativa all’assistente vocale, Fitbit ha iniziato a implementare sui nuovi dispositivi, come Versa 2, l’integrazione nativa con il suo maggior competitor, Alexa di Amazon, facendo diventare lo smartwatch ancora più smart con alcuni funzioni come il controllo delle luce della casa e anche altri tanti oggetti collegati all’IoT.
A questo punto Google dovrà fare una scelta: mantenere i dispositivi Fitbit attualmente come sono e probabilmente iniziare a creare i suoi propri smartwatch, magari chiamandoli Pixel Watch, oppure seguire quello che ha iniziato Fitbit cambiando solamente l’assistente nativo con l’implementazione di Google Assistant.
Restiamo in attesa quindi di capire cosa porterà questa acquisizione nei prossimi mesi e nei prossimi anni e staremo a vedere come si evolverà il settore healthcare a livello digitale. Lasciamo a Google la risposta!
- Fonti:
- https://www.hwupgrade.it/news/mercato/google-acquista-fitbit-per-entrare-direttamente-nel-mondo-dei-wearables_85283.html
- https://www.agi.it/economia/google_fitbit_dati-6468178/news/2019-11-03
- https://www.hdblog.it/indossabili/articoli/n511679/google-alphabet-fitbit-acqusiizione/
- https://time.com/5717726/google-fitbit/
- https://www.blog.google/products/hardware/agreement-with-fitbit
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Children Monitor: la nuova App per monitorare i bambini sugli Scuolabus
Children Monitor e i bambini “dimenticati” negli Scuolabus
Ciclicamente balzano agli onori della cronaca degli avvenimenti che, oltre ad essere oggettivamente toccanti, fanno anche riflettere.
Questo il caso del bambino di tre anni dimenticato sullo scuolabus a Montevarchi. Il piccolo, semplicemente non visto dagli addetti ai lavori, è stato parcheggiato per sei ore nel deposito degli autobus. A dare l’allarme la mamma del bambino quando, all’uscita di scuola, non è riuscita a trovarlo.
- Children Monitor e i bambini “dimenticati” negli Scuolabus
- Errore umano? Errore evitabile?
- Un passo avanti verso una Smart City: il sistema di monitoraggio Children Monitor
- Come funziona Children Monitor?
- Considerazioni finali e prospettive future
Errore umano? Errore evitabile?
Nulla di grave, se così si può dire. Il bimbo è scosso ma illeso e sono stati presi gli opportuni provvedimenti. La vicenda di cronaca ha però fatto nascere una più profonda riflessione: come è possibile che nel 2019 non ci sia la possibilità di monitorare il tragitto degli scolari? In un mondo continuamente connesso su argomenti decisamente più leggeri, perché non si è ancora trovata una soluzione ad una problematica già avvenuta in passato e che potrebbe ripetersi in futuro?
Altro discorso poi, sono tutte le piccole problematiche che ogni giorno un genitore affronta, ma che non vanno a finire sulla cronaca. Capita spesso infatti che un bambino scenda dallo scuolabus alla fermata sbagliata, oppure che lo scuolabus ritardi (traffico, imprevisti, un nuovo percorso, bambini in ritardo) o ancora la difficoltà nel comunicare con l’autista (ad esempio se il bambino si è ammalato e non andrà a scuola). Cose probabilmente banali, ma che nell’economia del tempo di ogni famiglia a lungo andare cominciano a farsi sentire.
Un passo avanti verso una Smart City: il sistema di monitoraggio Children Monitor
La definizione di Smart City (una città intelligente) parla della relazione tra le infrastrutture della città e il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita. Relazione amplificata e migliorata grazie alla diffusione di nuove tecnologie di comunicazione e mobilità. Il fine ultimo della creazione di una Smart City è migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze dei cittadini, imprese e istituzioni.
Nasce così l’idea di Sintra Consulting di creare Children Monitor, un’app in grado di tracciare e monitorare in tempo reale il percorso che il bambino fa dallo scuolabus all’ingresso della scuola e vede Maurizio Pichi come PM del progetto e Tommaso Rossi e Leonardo Marcucci come team tecnico. Il progetto è partito dalla segnalazione di alcuni enti relativamente a bambini “persi” negli autobus, e dalla necessità di fornire ai genitori un sistema di monitoraggio del percorso per ottimizzare i tempi di attesa.
Maurizio Pichi, Project Manager, ci racconta come nasce l’idea dell’app: (fonte: ArezzoNotizie) abbiamo ormai una tradizione riguardo la creazione di strumenti di monitoraggio di persone e prodotti. Per questo motivo quando ci siamo resi conto che quello dei bambini dimenticati nei mezzi pubblici è un dramma che in Italia si ripete con una certa frequenza, ci siamo messi al lavoro. Abbiamo raccolto informazioni, svolto interviste e abbiamo preso coscienza di quanto questo problema stia a cuore non solo ai genitori, ma anche ai gestori di servizi che vogliono svolgere bene il proprio lavoro.
Un’idea all’apparenza molto semplice, che consente lo sviluppo del prodotto in tempi brevi che trova subito apprezzamento da parte sia delle istituzioni che dei genitori. È Michele Barbagli (CEO di Sintra) a spiegarne il funzionamento: (fonte: La Nazione Arezzo) si tratta di un app che ogni genitore potrà avere sul telefonino collegata ad un ciondolo, oppure un bracciale, che il bambino dovrà portare sempre con sé. In questo modo il genitore può controllare il tragitto del bambino e non solo: siccome la strumentazione sarà installata sull’autobus, il genitore da casa potrà sapere anche chi è l’autista in servizio in quel momento.Con questo sistema di monitoraggio anche la società di trasporto avrà modo di monitorare l’autobus e verificare l’eventuale presenza di bambini a bordo.
Come funziona Children Monitor?
L’innovativo sistema utilizza la tecnologia Bluetooth a bassissima emissione per emettere segnali sulla posizione. Children Monitor è anche dotato di accelerometro, quindi nel momento in cui il braccialetto (o lo zaino) è fermo, il dispositivo non emette alcun segnale. Un Wearable Device, ovvero quel tipo di tecnologia che permette di indossare un dispositivo che invia e riceve dati tramite (in questo caso) tecnologia Bluetooth. Utilizzati molto spesso per applicazioni relative al fitness, in questo caso vengono utilizzati per il monitoraggio di un percorso.
È così possibile infatti monitorare il tragitto del piccolo da casa a scuola direttamente con un’applicazione su cellulare, tenendo d’occhio anche il momento d’ingresso e uscita da scuola. Ma non finisce qui: nel momento in cui il bimbo scende dall’autobus ed entra a scuola, ai genitori arriva un SMS.
Non serve molta immaginazione per comprendere come e quanto una semplice idea sia rivoluzionaria. Pensiamo a tutti gli ambiti di applicazione di questa tecnologia, partendo appunto dal trasporto pubblico, dove è sempre più incalzante l’esigenza dei genitore di poter avere più controllo (nell’accezione più positiva del termine) sui propri figli quando questi vengono lasciati “soli” sullo scuolabus. Ma non solo, a tendere le funzionalità di Children Monitor arriveranno, oltre a monitorare gli scuolabus, a raccogliere KPI relativamente a KM percorsi, puntualità, numero di bambini trasportati in media, etc…
Possiamo ben classificare il progetto Children Monitor all’interno del cosiddetto Internet of Things (IoT, Internet delle cose), un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. In sostanza l’I.o.T è l’evoluzione dell’utilizzo della rete, quando gli oggetti e le “cose” riescono a comunicare dati su se stessi e ad accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza. L’app di Children Monitor è un piccolo passo verso questa evoluzione/rivoluzione.
Il prototipo e il test su strada
La fase successiva è stata quella del testing del prodotto. Michele Barbagli e Tommaso Rossi hanno presentato a Montevarchi il primissimo prototipo del servizio, simulando una corsa in scuolabus monitorata dall’app. A toccare con mano le funzionalità del prodotto sono intervenuti Lia Vasarri e Anna Marchi di Ufficio Scuola, l’Assessore Stefano Tassi, l’AD di Centro Pluriservizi Riccardo Panichi e Nico Severi, responsabile del servizio di trasporto scolastico.
La prima prova su strada di Children Monitor ha riscosso notevole successo tra gli addetti ai lavori. I presenti hanno potuto constatare personalmente con quanta semplicità il sistema può essere integrato nel trasporto pubblico e come questa semplicità si trasformi in una mole di informazioni elaborate dal dispositivo. Informazioni che vengono elaborate dall’app che restituisce in una forma chiara ed accessibile la posizione del bambino, ma anche l’ingresso e l’uscita da scuola.
La presentazione di Children Monitor a Montevarchi
Il 4 Settembre è stato presentato il progetto Children Monitor nella sala Auditorium a Montevarchi. Scopo della presentazione far conoscere anche ai genitori le potenzialità dell’app. La partecipazione numerosa, le tante domande e l’entusiasmo dei presenti verso Children Monitor ci fa capire quanto l’esigenza di un monitoraggio dei bambini nei mezzi pubblici scolastici sia davvero sentita da parte dei genitori.
La facilità di messa in atto del progetto poi, è un’ulteriore punto a favore. Tutto quello che serve per partire con una sperimentazione è il coinvolgimento dei genitori, che devono solo mettere il braccialetto al polso o il dispositivo nello zaino del bimbo. Al via quindi la prima prova pratica su larga scala. Da settembre infatti parteciperà il comune di Montevarchi, grazie al vasto consenso raccolto tra le scuole, il Centro Pluriservizi e il Comune di Montevarchi .
Considerazioni finali e prospettive future
È Maurizio Pichi che delinea un quadro a medio lungo termine per Children Monitor: (fonte: ArezzoNotizie) Attualmente stiamo testando il prototipo con il Centro Pluriservizi di Terranuova Bracciolini, che distribuisce i propri servizi di trasporto scolastico nel comune di Montevarchi. Il progetto è stato ben accolto e abbiamo avuto la massima collaborazione. A breve inizierà la sperimentazione su di un campione più vasto. E pensiamo di espandere la proposta ad altri soggetti gestori e alle pubbliche amministrazioni.
Per adesso quindi, l’app e il sistema Children Monitor sarà applicata al solo trasporto pubblico scolastico, ma la versatilità e la possibilità di adattamento dell’app fanno ben sperare ad un’applicazione su scala Nazionale. La piattaforma sulla quale si basa Children Monitor infatti, si presta ad essere adottata anche per il monitoraggio di qualsiasi tipo di mezzo pubblico ed anche come piattaforma per il supporto di sicurezza verso i genitori che portano a scuola i figli con mezzi propri e/o a monitorare l’ingresso effettivo dei bambini a scuola materna ed asilo nido.
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Fonti:
- http://www.arezzonotizie.it/attualita/bimbo-dimenticato-bus-app-monitor.html
- https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/dimenticato-nel-bus-una-app-per-prevenire-le-tragedie-1.4443686