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Microdata: il segreto per un ecommerce Google Friendly

Un’ottima visibilità sui motori di ricerca è spesso la chiave di volta per portare al successo il proprio ecommerce
Aumento del numero di visite, traffico qualificato, maggiori opportunità di vendita: per raggiungere questi obiettivi non sempre un’attività di ottimizzazione standard è sufficiente, anzi diventa importante iniziare a lavorare più “in profondità”.

I motori di ricerca sono infatti sempre più interessati che i contenuti che offriamo ai nostri utenti siano autorevoli e strutturati.

Per contenuti autorevoli, almeno nel caso degli e-Commerce, il motore di ricerca tiene conto di alcuni fattori principali quali:

  • longevità del dominio
  • numero di pagine indicizzate
  • traffico generato e basso tasso di rimbalzo
  • link building naturale
  • corretta gestione dei meta contenuti (evitare quanto possibile i duplicati)
  • corretta gestione degli errori 400 e 500 (generati o dall’eliminazione di pagine o da errori di codice che impediscono una corretta lettura dello spider)
  • corretta gestione del target internazionale a cui le pagine sono destinate
  • dal 2014 anche una rete social condivida e interagisca costantemente con il nostro sito
  • reviews e commenti reali

Microdata: che cosa sono e come funzionano

Definita da Google come ” un modo per assegnare etichette ai contenuti al fine di descrivere un tipo specifico di informazioni (ad esempio recensioni, informazioni su persone o eventi)“, la specifica dei  microdata consente di evidenziare informazioni aggiuntive a quelle “classiche” che gli utenti hanno la possibilità di visualizzare già nella pagina dei risultati di ricerca.
In relazione ad un evento, per esempio, i microdata possono contenere orario di inizio, costo del biglietto ecc…

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Tecnicamente i microdata rendono possibile quella che Google definisce la “rich snippet“. Se con il termine “snippet” si indica ciò che si vede nei risultati di ricerca, ovvero titolo e descrizione, con la dicitura “rich snippet” si vanno ad individuare tutte quelle informazioni che abbiamo già detto essere collaterali, che arricchiscono l’informazione.

L’utilizzo dei microdata è stato possibile grazie all’impiego di particolari tag HTML 5 definiti semantici che hanno consentito di organizzare e strutturare il testo, classificando il tipo di informazione che conteneva. Affinché essi possano essere visibili, tali informazioni devono essere “categorizzate” e rese visibili a livello di codice.

Microdata: quando il successo si misura su Google

L’utilizzo dei microdata, come è comprensibile richiede pertanto la definizione degli stessi all’interno del codice della pagina. La loro presenza deve essere inoltre comunicata a Google in modo corretto attraverso:

  • Codice in pagina
  • Evidenziazione dei dati nel Web Master Tool

Questa attività permette non solo a Google di indicizzare più rapidamente, ma anche di restituire una SERP più chiara per l’utente che sta cercando un prodotto.
Non dimentichiamo infine il fatto che l’utilizzo dei microdata, arricchendo la descrizione presente nella pagina dei risultati di ricerca, può aumentare notevolmente la percentuale dei clic degli utenti, contribuendo così a rafforzarne la presenza su Google, visto che il CTR (tasso di clic) è comunque considerato un fattore di posizionamento

ecommerce_grantMicrodata e ecommerce: il caso di successo di Grant

Attività di ottimizzazione on-page ma non solo: a tutti i nostri clienti consigliamo e proponiamo  di implementare l’utilizzo dei microdata che, aggiunto alle altre attività per il posizionamento sui motori di ricerca, consente di raggiungere ottimi risultati in termini di visibilità.

È proprio questo il caso di Grant Spa., shop on-line del noto brand di abbigliamento per bambini.
Trattandosi di un sito e-Commerce, in questo caso, attraverso l’utilizzo dei microdata abbiamo contribuito ad arricchire le descrizione nella pagina dei risultati di ricerca con il prezzo e la disponibilità del prodotto.

L’introduzione dei microdata ha consentito all’e-Commerce di raggiungere traguardi significativi per la crescita di traffico proveniente dai motori di ricerca.
Il traffico organico qualificato è infatti salito del 57%. Assieme ad esso  è notevolmente aumentato anche il numero di transazioni che hanno avuto come sorgente proprio il traffico organico  (+700,12%) rispetto all’anno precedente*.

*(dati comparati fra Gennaio 2014 e Gennaio 2015)