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Guida SEO Shopify per eCommerce

Gli aggiornamenti dell’algoritmo dei motori di ricerca per rendere performante un eCommerce in ottica SEO

Ottenere più traffico è l’obiettivo principale per aumentare le vendite e superare la concorrenza. La SEO è in perenne evoluzione perché i mercati, i settori e gli intenti di ricerca degli utenti cambiano molto velocemente.

In questo articolo proverò a spiegare in modo semplice le basi della SEO Shopify per ottimizzare l’eCommerce partendo dalla ricerca della parole chiave e da come strutturare e organizzare il sito web con la SEO on page. Infine vedremo come ottimizzare le immagini e rendere il nostro store Shopify Multilingue.

Come cercare le parole chiave

5 consigli e 4 strumenti per cercare in modo efficace le parole chiave da utilizzare nel nostro store.

  1. Il primo strumento da utilizzare è il keyword planner di google ads, uno strumento gratuito che permette di cercare parole o frasi correlate ai prodotti o servizi che offriamo. In questa fase l’obiettivo è trovare le parole chiave più pertinenti alla nostra attività di business e questo strumento lo fa molto bene perché ci indica con quale frequenza vengono cercate determinate parole e come sono cambiate le loro ricerche nel tempo. Il consiglio è quello di selezionare i termini di ricerca più pertinenti.

  2. Dalla lista appena creata andremo poi a filtrare ulteriormente i nostri termini di ricerca, selezionando quelli con un alto tasso di conversione. Spesso accade che le parole che selezioniamo hanno un volume di ricerca basso pur avendo un alto tasso di conversione e questo è un bene perché indica che i termini sono transazionali ossia esprimono un’intenzione definitiva. Es: Nike Airmax nere è il classico esempio di query transazionale che viene cercata da qualcuno che è un fase avanzata del processo di acquisto ed è pronto ad acquistare.

  3. Un altro strumento che possiamo utilizzare per cercare le parole chiave è la Google Search Console. Se avete già una proprietà potete esaminare fin da subito le parole chiave per le quali il sito riceve attualmente traffico. Se non avete una proprietà di GSC vi consiglio di crearla verificando il vostro sito e attendere circa una settimana per vedere i primi risultati generati. Ovviamente i risultati proposti dalla GSC dipendono fortemente dai vostri attuali contenuti, ma è pur sempre un buon punto di partenza da cui iniziare la ricerca.

  4. Un altro tool molto potente è messo a disposizione da SEMrush, probabilmente la migliore suite SEO disponibile sul mercato. Lo strumento è il Gap di keyword che permette di confrontare i profili delle parole chiave del nostro sito con quello dei nostri principali competitor e scoprire su quali termini siamo più forti e quali sono quelli che ci siamo dimenticati di aggiungere. Possiamo confrontare fino a 5 domini e ottenere un’analisi istantanea e visiva della concorrenza sulla SEO.

  5. Infine l’ultimo strumento per cercare le parole chiave e generare nuove idee è Ubersuggest.
    È completamente gratuito e permette di trovare le parole che ruotano attorno ad una tematica e fornisce le cosiddette keyword a coda lunga che sono più specifiche e mirate alla conversione. Personalmente lo uso spesso quando sono a corto di idee e voglio avere suggerimenti sulle parole chiave correlate ad un termine di ricerca.

Come ottimizzare la SEO Shopify onpage

Ora che abbiamo visto come cercare e selezionare le nostre parole chiave è arrivato il momento di utilizzarle nei contenuti del nostro store Shopify. Le sezioni più importanti di un e-commerce sono i prodotti e le collections e abbiamo 6 modi per ottimizzare questi contenuti attraverso Shopify. Vediamo il caso specifico di un prodotto:

  • dobbiamo prestare molta attenzione a scrivere il titolo perché questo sarà l’H1 della nostra pagina. Il titolo deve contenere la parola chiave di pertinenza e non deve essere troppo lungo. Generalmente inserisco il brand e il nome del prodotto, seguito dalla parola chiave scelta, ad esempio Asics Noosa: scarpe triathlon da uomo;

  • la descrizione del prodotto deve essere approfondita e contenere tutte le informazioni del prodotto. Usa elenchi puntati per agevolare la lettura e i grassetti per evidenziare le principali caratteristiche e posiziona le parole chiave nelle prime righe del testo;

  • una grossa percentuale di traffico di un e-commerce viene generato dalla ricerca per immagini. Io stesso quando voglio acquistare un prodotto lo cerco per immagini e confronto le caratteristiche visivamente. È fondamentale non trascurare due aspetti importanti a livello SEO: il nome del file immagine e l’alt text. Entrambi devono contenere la parola chiave di pertinenza e supportare la descrizione di ciò che si vede nell’immagine;

  • i meta tag title e description sono i due elementi SEO per eccellenza perché i loro testi sono quelli che appaiono nei risultati dei motori di ricerca. Qui abbiamo delle regole abbastanza vigorose: il title non deve superare i 70 caratteri e la description i 165. Anche qui dobbiamo fare uso della parola chiave di pertinenza, essere creativi, concisi e chiamare l’utente all’azione con delle CTA;

  • l’ultimo elemento è probabilmente il più importante ossia la URL. Su Shopify possiamo modificare l’handle e questo dovrà contenere la parola chiave separata da trattini. In genere evito di utilizzare stop words, congiunzioni, articoli e tutte quelle parole non strettamente necessarie.

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Come ottimizzare Shopify con Smart SEO

Ora che abbiamo visto come ottimizzare le nostre pagine dobbiamo utilizzare uno strumento per mettere in pratica il tutto in maniera flessibile. Nei nostri store utilizziamo Smart SEO, un’app che potenzia la SEO al costo di 5$ al mese.

  • Tramite la app è possibile editare tutti i meta tag e migliorare lo score di una pagina definendo una keyword target e ottimizzando i contenuti per essa. Seguendo i suoi consigli si raggiunge facilmente il 100%.
  • Altra caratteristica irrinunciabile sono le modifiche in massa: si possono selezionare molte pagine e applicare token per automatizzare la scrittura dei meta.
  • La stessa cosa può essere fatta con gli alt text delle immagini.
  • L’app abilita anche i dati strutturati sulle schede prodotto e aggiunge le breadcrumb e le info dello store (local business). I dati strutturati sono molto importanti per la SEO perché facilitano il lavoro di posizionamento svolto dai robot e inoltre generano i rich snippet ossia elementi che arricchiscono i risultati di ricerca aumentando il CTR.
  • Un’altra utilità della app è il monitoraggio costante dei link rotti i quali possono generare errori 404 che, se non prontamente risolti, possono far sprecare budget ai robot. Lo strumento ci permette di riparare i link con i redirect ad altre risorse dello store.
  • Infine la app ci permette di verificare il nostro store sulla Google Search Console alla quale possiamo inviare la sitemap con eventuali URL da escludere e ci permette di impostare il noindex nelle pagine Search e Tag che in genere sono risorse secondarie e poco importanti.

Come scegliere un tema Shopify SEO friendly

Un altro argomento molto importante per la SEO di Shopify è la scelta del tema grafico. Shopify ha un canale in cui mette a disposizione temi professionali che devono rispettare dei standard minimi di qualità e funzionalità. Spesso la scelta ricade sul tema che ci piace di più ma così facendo rischiamo di trascurare molti aspetti che riguardano la SEO e che sono alla base dell’ottimizzazione.

  • Chiaramente la grafica del tema deve innanzitutto essere bella esteticamente, piacere ed essere in linea al prototipo grafico o all’idea che avevamo in mente.

  • Partendo da qui dobbiamo valutare se il tema ha le funzionalità grafiche e tecniche che ci servono. In questo senso possiamo leggere la documentazione ufficiale e controllare il punteggio delle recensioni degli utenti che lo stanno utilizzando. È importante anche cercare valutazioni sull’assistenza e il supporto perché potremmo averne bisogno.

  • Inoltre possiamo testare le performance del tema con strumenti automatici come Pingdom e Google Pagespeed Insight, i quali forniscono un punteggio specifico. In genere un tema che ha un punteggio medio tra i due strumenti superiore a 60, sia per la versione Desktop che per quella  Mobile, è un ottimo punto di partenza.

  • Altro punto da controllare sempre è la qualità del design responsivo ossia l’adattamento del sito ai diversi device. Si possono fare molti test utilizzando lo strumento di ispezione nella console di Chrome.

  • L’implementazione dei dati strutturati in un tema shopify è a discrezione dello sviluppatore: abbiamo visto come sfruttare Smart SEO per inserirne alcuni ma personalizzarli alle caratteristiche del tema è indubbiamente più vantaggioso.

  • L’ultimo aspetto che possiamo controllare è la qualità del codice html. Si possono utilizzare validatori html controllare che tutti i tag siano correttamente chiusi o semplicemente spulciare il sorgente e vedere se il codice è stato scritto in maniera ordinata e pulita.
Come ottimizzare le immagini

Prima ho citato due strumenti per testare le performance di un sito: Pingdom e Google PageSpeed Insight generano un punteggio di qualità da 0 a 100 che deriva dalla somma delle analisi svolte su diverse proprietà del sito. Per esperienza, una delle problematiche che impattano maggiormente la velocità di un sito sono gli elementi grafici e le immagini non ottimizzate. Spesso le immagini che utilizziamo per i nostri prodotti o negli articoli del blog sono pesanti e vengono caricate così come sono. Per snellirle abbiamo due possibilità: ottimizzarle per il web prima di caricarle oppure comprimerle con l’app Crush.pics se le abbiamo già caricate nel nostro store. Per ridurre il peso possiamo utilizzare strumenti basati su algoritmi di compressione che minimizzano la dimensione mantenendo inalterata la qualità. Il risultato visivo è lo stesso ma con molti bit di informazione risparmiati.

Se il trattamento non è stato fatto a priori, possiamo utilizzare l’app Crush.pics che fa la medesima operazione: comprime e ottimizza. La versione a pagamento inoltre permette la compressione automatica delle nuove immagini, la possibilità di rinominare il nome del file, che come abbiamo detto in precedenza è fondamentale per la SEO, aggiungere l’alt text, comprimere le immagini della cartella Assets di Shopify, ossia quella che contiene gli elementi grafici, e compiere operazioni di massa, ad esempio modifica e rimozione.

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Come internazionalizzare uno Shopify

Rendere multilingue uno store è basilare per una strategia SEO internazionale ed è importante analizzare fin da subito la configurazione più opportuna.

In genere sono due le strategie principali per internazionalizzare uno store Shopify:

  • se ci rivolgiamo a paesi diversi, con valute diverse e applichiamo cataloghi differenziati e prezzi differenti, la scelta più sensata è creare un negozio per lingua. Questo significa avere un dominio per ogni lingua e una istanza Shopify per ogni dominio.
  • se invece vendiamo gli stessi prodotti con gli stessi prezzi nella stessa valuta allora la scelta più sensata è utilizzare la app Langify.

Ovviamente ci sono pro e contro in entrambe le strategie.

Come ho già detto, un negozio per lingua permette di gestire multivalute e multicataloghi, inoltre abbiamo una gestione separate delle sitemap per ogni lingua e la possibilità di tradurre gli handle delle URL. Di contro, avere più istanze Shopify è più costoso, ci obbliga a ripetere il data entry per ciascuna istanza, non abbiamo la possibilità di legare gli store con i meta alternate (a meno che non vengono sviluppati ad hoc ma lo sviluppo è complesso) e non abbiamo la corrispondenza tra le pagine di lingue diverse con lo switcher di lingua. Se infatti implementiamo lo switcher separatamente, ogni volta che vogliamo spostarci da una lingua ad un’altra, atterreremo sempre nella home page, complicando il lavoro dei crawler che non saranno in grado di correlare le pagine multilingue. Questo potrebbe rendere difficile posizionare coerentemente le pagine di una data lingua nel motore di ricerca corrispondente.

L’app Langify rappresenta invece una scelta sicuramente meno complessa e più economica in cui viene rispettata la corrispondenza simmetrica tra le pagine in lingue diverse, gli hreflang sono automaticamente implementati e possiamo occuparci di tradurre solo le singole parti di contenuto senza ripetizioni. Di contro però non abbiamo la possibilità di gestire cataloghi e valute differenti, non abbiamo il controllo della sitemap e non possiamo tradurre gli handle delle URL.

La scelta tra le due strategie dipende dalla flessibilità che vogliamo dare allo store e dalla complessità di gestione differenziata di cataloghi e prezzi in paesi diversi. Shopify sta migliorando la gestione multilingue di uno store ma ad oggi consiglia il multistore come la strada migliore da percorrere. Le future evoluzioni di Shopify saranno senza dubbio interessanti e noi in Sintra analizzeremo con attenzione ogni sviluppo.

Guida SEO per eCommerce: conclusione

Spero di aver fornito una guida SEO di base per ottimizzare al meglio uno store Shopify; ma la SEO per eCommerce non è solo questo: link building, content marketing per eCommerce, SEO tecnica… e non solo completano il panorama di ottimizzazione di un eCommerce Shopify.

Tuttavia, gli argomenti trattati in questa mini guida SEO sono sufficienti per una ottimizzazione di base e probabilmente vi daranno parecchio da fare, almeno per il momento.

Sintra Digital Business - Shopify Plus Partner