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L’evoluzione del progettista digitale

L’evoluzione del progettista digitale: dalla nascita di internet all’arrivo delle intelligenze artificiali

Con la nascita di internet nasce anche una nuova figura nell’ambito del Design, quella del progettista digitale. Sono passati quasi 40 anni dall’inizio di questa rivoluzione Digitale e, a fronte dei grandi cambiamenti portati dalla nascita dell’Algoritmo, ho voluto esplorare come la figura del designer si sia evoluta e quali nuove sfide ci aspettano. 

Internet: un nuovo modo di progettare

Prima dell’arrivo di internet, noi designer ci muovevamo in un ambito fisico, dove il principale supporto per la progettazione era la carta. Internet porta con sé un nuovo metodo di comunicazione e con esso un nuovo supporto per la progettazione: Il Codice

La progettazione diventa anche digitale. Questo nuovo mezzo rappresenta qualcosa di completamente nuovo per il progettista, che attinge a ciò che fino ad allora gli era noto per definire gli elementi di questo nuovo mezzo: la stampa. Termini come pagina, intestazione e impaginato vengono presi in prestito dall’ambito tipografico e utilizzati nel contesto digital per definire gli elementi di questo nuovo mezzo e per permettere agli utenti di familiarizzare con lui. Nasce così la figura del Web Designer.

Man mano che internet si evolve, prende forma anche la progettazione digitale. Si inizia definire un linguaggio proprio del web, e cominciano a delinearsi una serie di patterns e best practice in seguito all’utilizzo di internet da parte degli utenti. 

Mobile: progettazione oltre gli schermi

Il nuovo mezzo si evolve molto velocemente, spinto soprattutto dalla tecnologia che ne sta alla base. Dai dispositivi fissi passiamo in poco tempo ai dispositivi mobile. Gli smartphone rappresentano una nuova rivoluzione nell’ambito della progettazione digitale e accelerano la sua crescita spingendola oltre gli schermi, generando nuovi scenari e nuove interazioni di cui tenere conto. 

I dispositivi mobili, con i loro piccoli schermi, rendono la progettazione più complessa. Il designer non solo deve tenere conto dell’importanza del contenuto e degli elementi da mostrare, ma dovrà anche considerare il contesto e le possibili interazioni. Si passa dall’utilizzo del mouse all’utilizzo del dito per scorrere i contenuti, per cliccare o per tenere premuto, il tutto mentre si cammina per strada, oppure mentre si è in coda all’ingresso di un locale.

La figura del Web Designer, nata agli albori dell’era digitale, si evolve diventando Interface Designer e nascono allo stesso tempo nuove figure come L’Experience Designer, l’Interaction Designer e lo UX Researcher.

L’adozione degli smartphone, insieme ad altri fattori di carattere finanziario e all’evoluzione della tecnologia, genera un’esplosione di prodotti digitali senza precedenti con caratteristiche e funzionalità molto simili tra loro. Per distinguersi e guadagnarsi una fetta di mercato i nuovi prodotti dovranno mettere l’utente al centro e offrirgli un’esperienza semplice e allo stesso tempo avvolgente. 

In questo nuovo scenario le capacità del designer di ascoltare e di entrare in empatia con i diversi attori coinvolti nel processo (business, tecnici e utenti) risulterà fondamentale per mantenere l’equilibrio e bilanciare i bisogni di tutti gli stakeholder. Il designer assume un ruolo sempre più strategico e, avvalendosi della metodologia del Design Thinking, contribuisce a definire la strategia aziendale e a generare prodotti di valore per l’utente.

AI: una nuova rivoluzione 

Negli ultimi anni stiamo assistendo a una nuova rivoluzione, quella generata dagli algoritmi: parliamo dell’Intelligenza Artificiale. 

Se nella decade scorsa sono stati gli smartphone e l’approccio mobile first a definire il modo di progettare, oggi è l‘intelligenza Artificiale ad avere questo ruolo. L’AI non solo ha fatto emergere nuovi modi d’interazione (come ad esempio l’interazione vocale o la realtà aumentata), ma ha anche reso più sottile la linea tra il mondo digital e quello fisico, generando nuovi scenari e ulteriori sfide per i progettisti. 

È ancora presto per capire o definire come l’intelligenza Artificiale cambierà il modo di progettare o come farà evolvere la figura del designer. Josh Clark, fondatore di “Big Medium” – una digital agency con sede a N.Y. specializzata nella progettazione “future-friendly interfaces for artificial intelligence” – sostiene che, in questa prima fase dell’era dell’intelligenza artificiale, la sfida per noi designer è quella di progettare interfacce che soddisfino le aspettative degli utenti e che interiorizzino i comportamenti di chi le utilizza. Il designer deve quindi lavorare tenendo conto sia delle aspettative degli utenti, sia delle potenzialità (e dei limiti) dell’intelligenza artificiale in modo da evitare che l’uso di queste nuove tecnologie possa generare frustrazione.